






Dettagli
- Dislivello (m)
- 1850
- Quota partenza (m)
- 1585
- Quota vetta/quota (m)
- 3348
- Esposizione
- Tutte
- Grado
- AD
Località di partenza Punti d'appoggio
La via è da attrezzare, comprese le soste; sono presenti solo qualche chiodo, cordone e friend incastrato.
Sviluppo arrampicata: 500 metri circa.
Il dislivello tiene conto di alcune perdite di quota e successive risalite.
Avvicinamento: dal vallone di Vallanta, fino al rifugio omonimo. Si prosegue per il rifugio Gagliardone dal quale si piega a dx per un evidente canale detritico incassato tra rocce. Usciti sul ripiano detritico piegare a dx per tracce ed ometti fino a superare la morena frontale di quel che resta del ghiacciaio di Vallanta. Per detriti si rimonta l’ampio canalone fino al colle Nord delle Cadreghe (2h dal Vallanta).
Itinerario: si sale per una cresta poco marcata, dove sono possibili molte varianti. In linea di massima si sale sempre sul versante est, appena ci si sposta a sud diventa tutto più difficile.
Descrizione sommaria (per una relazione dettagliata vedi Parodi): si attacca la cresta superando con passi di III un muretto fessurato, poi si prosegue verso dx con facile arrampicata tenendosi sempre sul versante est fino ad aggirare a dx un grosso spuntone triangolare, per raggiungere nuovamente il filo di cresta.
Seguire la cresta superando un tratto più esposto fino ad una forcella. Procedere verticalmente per un diedro-canale di III e per placche gradinate fino ad una cengia detritica.
Ad una decina di metri verso dx attaccare un ampio diedro di II, II+. Proseguire per rocce articolate piegando sempre un po’ a dx fin sotto a ripide pareti fessurate poco sotto la vetta. Spostandosi decisamente a dx seguire una serie di diedri ben appigliati per sbucare in cima al Picco Montaldo (3344m).
Scendere con facile arrampicata all’intaglio tra il Picco Montaldo ed il Picco Coolidge. Attaccare una fessura presso il filo di cresta superando un tratto verticale di III+, poi più facilmente fin sul Picco Coolidge (3340m). Seguendo la cresta, ora molto più larga e semplice, si raggiunge il Picco Lanino (3348m), punto culminante del Visolotto.
Discesa:
per la via normale della parete sud. Con una serie di doppie di 25 metri si scende tenendosi sempre verso dx (faccia a valle) fino a quando il canale si allarga.
Da qui con facile disarrampicata (eventuale corda doppia) si scende a zigzag fino ad una cengia detritica che si segue verso sx superando un ultimo muretto di II.
- Storico:
- Primi salitori: Mario Borelli, Quaglia, Ettore Santi, C. Virando, 28 Giugno 1908 in discesa; Renzo Benassi, P. Charbonnier, 12 Agosto 1951 in salita.
- Cartografia:
- IGM 1:25000 Monviso
- Bibliografia:
- Itinerario 107 della guida “Nelle Alpi del Sole” di Andrea Parodi o “Monviso – Il triangolo incantat
06/09/2020
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