Visolotto Cresta Sud-Est e traversata delle tre punte

Visolotto Cresta Sud-Est e traversata delle tre punte
La gita
giuliof
5 19/08/2017

Ottime condizioni generali: l’esiguo nevaio si passa bene senza ramponi o si aggira a sx. Laborioso l’avvicinamento sulla morena finale prima del colle, molto più scorrevole invece la prima parte. La salita su roccia è attrezzata qua e là da chiodi, spit, cordini e fettucce di tutti i tipi, molto utili anche per capire se si è sulla via giusta, sulla quale comunque ci si può divertire a cercare qualche variante intrigante, un po’ come ha fatto il socio nel penultimo tiro sotto la prima croce. Utile qualche friend medio e cordini per integrare. Arrampicata semplice ma sviluppo e dislivello rendono l’impegno complessivo non trascurabile, specie se fatta in giornata. Chi ha tempo e modo fa bene a spezzarla in 2 giorni, magari abbinando qualche altra salita in zona. Avvicinamento in notturna, sfondiamo quota 3k poco prima dell’alba in modo da avere margini sufficienti per fare le cose con calma, ma l’accesso al colle è un po’ più lungo del previsto e per un soffio ci perdiamo il sorgere del sole (circa 4 ore dall’auto). Una mezza corda da 60 m è sufficiente, doppiata nei tiri, parecchi tratti in conserva, un po’ al pelo su alcune calate, 5 nel canale. Dopo la prima calata sotto la cima ci spostiamo a sinistra (faccia a monte) verso i numerosi ometti per 20 metri per entrare nel canale e trovare le altre doppie, alcune poco evidenti ma tutte in buone condizioni. Dopo la prima doppia si intravedono anche altre fettucce e chiodi che fanno supporre altre possibilità di discesa ma non sono in linea. Giunti sulla prima croce, a dispetto delle apparenze severe dell’ambiente, la traversata in cresta è tranquilla, un solo passo alla base della cima centrale (chiodo) con appigli da III^ ma movimento forse da IV^, è stato il nostro ultimo tiro. Qualche banco di nebbia come quasi sempre accade sul lato valle Po, limpido altrove, un po’ di vento nei colletti. Zona a noi completamente nuova, incontrato nessuno su questa montagna, ingiustamente poco frequentata rispetto al vicino Monviso anche se ha molto da dare e nulla da invidiare, non solo su questo itinerario. Durante il ritorno lo sguardo cade non tanto sui residui ghiacciai della Nord ma per lo più sulle maestose placche delle pareti Ovest delle varie cime che per la prima volta vediamo così da vicino, approfondiremo. Nel pomeriggio si udivano frequenti scariche di sassi anche della durata di alcuni minuti. Col socio Marco (atoki) sempre pronto a cogliere al volo queste proposte e a suo agio in ogni situazione.

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