
Lo sviluppo del percorso di 14 km totali, il che fa capire la pendenza sostenuta.
La salita si svolge interamente su “tracce” di sentiero completamente immerso nell’erba e poco segnalato (questo giro non è da fare in caso di nebbia); anzi è molto facile trovarsi in mezzo all’erba alta avendo completamente perso di vista anche la traccia. La traccia parte dal Gias Aiera e risale (con qualche tornante o alla bella meglio) un primo infinito pendio erboso fino a quota 1942 dove si raggiunge una sella. Da lì si traversa a mezza costa con passaggio leggermente esposto in modo da oltrepassare due rigagnoli (gorgie) separati da ripidissimo pendio erboso . Quindi si aggira una bastionata rocciosa soprastante e si risale l’intero pendio su tracce di tornanti fino a percorrere una lunghissima diagonale che porta in cresta (m 2350 circa). Gli ultimi 350 metri si risalgono per terrazzette erbose con qualche ometto di segnalazione. L’ultimo tratto, un largo canale erboso sotto la vetta è davvero ripidissimo e faticoso. Usciti dal canale si raggiunge velocemente la vetta con una bella Madonnina e due pannelli solari che accendono una lampadina sopra di lei. Da lì vista è splendida sul paese di Entracque da una parte, sul gruppo del Gèlas dall’altra e sulla Serra dell’Argentera dall’altra ancora.
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