300m
In caso di maltempo la salita si può abbandonare in alcuni punti sfruttando le doppie sulla parete est della Figari, oppure calandosi sul versante ovest con la possibilità di utilizzare alcune cenge per ritornare alla Forcella Provenzale (diversi cordoni in loco e alcune soste a spit lungo la cresta).
Materiale utile: friend medio/piccoli, fettucce e cordini lunghi, eventualmente un paio di chiodi. La via è parzialmente attrezzata, si trovano alcuni chiodi nei passaggi di maggior difficoltà e molte soste a fix delle vie provenienti dal versante Est.
Il dislivello tiene conto dei vari saliscendi della cresta.
La via è veramente bella, non difficile e mai banale. Meriterebbe di essere molto più conosciuta e ripetuta di quanto non sia.
La Forcella Provenzale (attacco della via) si può raggiungere sia dal versante occidentale che da quello orientale.
- a) versante Ovest: da Chiappera si segue la carrozzabile che sale la Valle del Maurin fino a fianco della Torre Castello. Si salgono le chine pascolive e il canalone, poi si volge a destra per 70 m fino ad un breve canale erboso ma molto ripido a destra di un piccolo sperone sporgente. Dalla sommità di questo si ritorna diagonalmente verso sinistra passando sotto una grande placca chiara strapiombante e si raggiunge così il centro del canalone, che si segue fino allo stretto intaglio (PD).
- b) versante Est: percorrere la prima lunghezza di corda del Camino Palestro (l’attacco si trova circa 20 m a sinistra della base della grande incavatura del diedro che separa le pareti E della Rocca e della Torre Castello) fino ad un sistema di piccole cenge (30 m, II, III-). Da qui elevarsi verso sinistra, entrare nel canale-camino e salire al suo interno (20 m, III). Dopo un tratto ripido (passo di IV) si esce sulla forcella (15 m, III, AD).
Dalla Forcella Provenzale si traversa su una liscia placca (IV) verso destra e si prosegue in verticale per un evidente camino (IV) fino a sbucare in cresta (sosta a fix). Si scala la paretina di fronte (III+) e quindi si prosegue brevemente sul filo, fino ad una sosta al sommo di un saltino verticale. Ci si cala per qualche metro lato E e si raggiunge così una forcella alla base della Figari. Si segue integralmente l’affilata cresta fin sotto la vetta della Punta Figari, che si raggiunge traversando sul versante O ed elevandosi lungo una spaccatura su placche verticali (III). Si scende proseguendo sul filo (molte soste da usare come protezioni), con passaggi esposti da disarrampicare (III+). Evitando ad O un ultimo torrione si raggiunge la Forcella Ribaldone (III). Si sale una liscia paretina, si traversa a sinistra e con passaggio difficile si sbuca in cresta. Si prosegue seguendo fedelmente il filo a saliscendi, evitando un ultimo dentino con traversata a sinistra, fino alla base del salto terminale. Proseguire lungo il filo verso una evidente paretina arancione, con chiodo in alto a sinistra. Dal chiodo (IV), traversare a sinistra in placca e da lì in breve in vetta.
Discesa per la via normale.
Prima invernale Ferruccio Jöcler, Gian Luigi Vaccari l'8 gennaio 1967.
Prima solitaria Guido Ghigo nell'autunno 1972.
- Cartografia:
- IGC 1:25000 n. 111
- Bibliografia:
- Gruppo Castello Provenzale, Guida dei Monti d'Italia Monte Viso Alpi Cozie Meridionali
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