50m
Da Pian delle Gorre, anzichè seguire la sterrata di sinistra diretta alle Cascate del Saut-Rifugio Garelli, si passa a destra del rifugio entrando nel bosco per scendere rapidamente verso il torrente Pesio, che si costeggia salendo per un breve tratto. Giunti ad un ponte non lo si attraversa ma si continua a sinistra in salita nel fitto bosco. Si ignora successivamente la deviazione per il Gias degli Arpi e Cascate del Saut proseguendo fino ad un ruscello con una bella cascata. Lo si attraversa tramite un ponte in legno e si torna a salire più marcatamente fino alla radura con il Gias Fontana 1218 m (poco sotto a destra, indicata, la fontana a cui rifornirsi).
Il percorso inizia a salire più marcatamente nel bosco con sentiero ora un po’ più esile ma sempre ben evidente; terminato il bosco si raggiunge un bel prato sotto le pareti della Cima Bassa del Carbone, dove si incontra il sentiero di destra per il Gias Vaccarile (direzione Punta Mirauda). Si prosegue verso sinistra compiendo uno spettacolare traverso su un’ampia cengia sospesa su una parete a precipizio (attenzione in presenza di neve/ghiaccio), prima di tornare a salire dolcemente un modesto valloncello che in breve conduce al Passo Baban, da dove si apre l’esteso altopiano della conca delle Carsene. Si intercetta poco oltre la Ciclovia del Duca, proveniente dal Passo del Duca e diretta a Capanna Morgantini: la si segue verso destra compiendo un ampio semicerchio sotto le propaggini di Cima della Fascia (è possibile abbreviare attraversando la conca sottostante passando al Gias delle Ortiche) e alternando tratti sulla bella pista ad altri di sentiero per evitare i lunghi giri dei tornanti, si raggiunge la Capanna Speleologica Morgantini 2237 m (rifugio Cai riservato agli speleologi).
Da qui, per salire al Monte delle Carsene, è sufficiente seguire l’ampia e dolce dorsale prativa verso est, toccando prima un dosso (si lascia a sinistra una elevazione con una stazione radio) ed infine la tondeggiante cima 2375 m. Da qui è possibile ancora toccare una successiva elevazione più rocciosa poco distante, oltre la quale la cresta diventa interrotta da salti.
Ora si può scegliere se far ritorno a Pian delle Gorre sul percorso di salita, oppure se compiere un ampio giro ad anello (consigliato) che però allungherà ulteriormente il percorso.
In questo caso, senza necessariamente far ritorno a Capanna Morgantini, si scende dalla cima poco verso ovest individuando un comodo canalino erboso (traccia di sentiero) che permette di raggiungere il sottostante sentiero a circa 2300 m, che aggira dal basso la cresta che va dal Monte delle Carsene fino al Passo Scarason. Si affronta prima un falsopiano e poi una breve discesa fino ad una radura erbosa in vista della Via del Sale (visibile un alpeggio). A circa 2200 m, prestando attenzione, si deve individuare una traccia segnalata da vernice arancione ed alcune scritte “S” (Scarason) che si stacca sulla sinistra e abbandona il sentiero principale. Questa traccia risalendo una valletta erbosa conduce rapidamente al Passo Scarason 2302 m. Da qui, volendo, si possono salire sulla destra le non lontane Cima Scarason ed il Castello delle Aquila 2513 m.
Dal Passo Scarason si scende diretti al Passo del Duca, il sentiero non è molto visibile (con nebbia ancor di più) ed è segnalato da tacche bianco/rosse inizialmente abbastanza rade. Tenere presente che non si scende nella tormentata conca sottostante, ricca di voragini, ma ci si mantiene a mezza costa senza perdere quota, almeno inizialmente, compiendo un semicerchio da destra verso sinistra sulle pendici della Cima Scarason. superata la zona maggiormente rocciosa, il sentiero scende più marcatamente prima di divenire erboso e nuovamente pianeggiante. Oltre un ripiano si scende lungo un avvallamento più stretto racchiuso in una zona rocciosa molto comoda, fino a raggiungere la Ciclovia del Duca nei pressi del Passo del Duca 1989 m (da qui in pochi istanti si può salire la Testa del Duca 2055 m.
Si scende lungo il bellissimo percorso recentemente ripristinato, con una breve possibilità di scorciatoia passando sull’erboso Colle del Prel soprano 1926 m (da qui si può proseguire a destra verso il Rifugio Garelli in ottica di una traversata o pernottamento), dopodichè per forza di cose sarà necessario seguirla fedelmente con una discesa molto dolce con lunghi tornanti, finchè non si raggiunge il bosco sottostante.
Si arriva al Gias degli Arpi 1435 m (fontana), dove si può scegliere se proseguire sul sentiero diretto al Pian delle Gorre, che si innesterà su quello percorso all’andata, oppure (consigliabile anche se leggermente più lungo) proseguire a destra lungo la Ciclovia che attraversa la spettacolare faggeta fino a raggiungere il torrente nei pressi delle Cascate del Saut 1222 m (breve deviazione indicata con sentiero dedicato, molto consigliabile). Da qui non resta che seguire l’ampia strada sterrata che in discesa riporta a Pian delle Gorre, chiudendo il lungo giro ad anello.
- Bibliografia:
- In cima alle Alpi liguri (J.C. Campana)
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