
L'itinerario è percorribile per brevi periodi dell'anno, solitamente fine maggio-giugno e soprattutto quando è possibile raggiungere in auto ameno la località di Argentiera.
Dal parcheggio a bivio per l’alpe Planes seguire la strada verso il Gran Miol per circa 1km. Ad un certo punto un masso sul ciglio sx con scritta e freccia in vernice gialla “Laghi” indica dove abbandonare la strada e prendere a dx una traccia che si inerpica sul fianco dx di un canalone di frana e valanga. Radi bolli rossi e piccoli nastri segnaletici indicano il percorso. Dopo circa 100 m di dislivello la traccia traversa verso sx (sud-est) e uscita dal canalone diventa un sentiero ben marcato che con numerose risvolte sale nella lariceta. A circa 2250 m esce dal bosco e si raggiunge un valloncello sospeso. La condizione ideale è trovare neve solo da questo punto. Si risale il valloncello e superato un tratto un po’ più ripido (35°) si raggiunge un colletto (2700m circa) che permette di accedere al vallone sede dell’ex ghiacciaio della Ramiere.
In alternativa Aruga descrive di proseguire lungo la strada per l’alpe Gran Miul fino al ponte del Pian della Milizia. 50 metri prima del ponticello, dove la strada svolta a sinistra, ci si inerpica a destra per ripidi prati in direzione di un ruscelletto, nel punto in cui le piccole fasce rocciose sulla destra s’interrompono, e subito prima di un evidente fascia rocciosa continua che non permetterebbe più il passaggio. Ci s’innalza quindi poco a sx. di questo ruscelletto su terreno ripido e senza traccia fra larici radi e rododendri; si prosegue su terreno ripido ma più aperto lungo la massima pendenza. Verso quota 2450 il terreno si addolcisce, si prosegue allora verso destra lasciano a sinistra il comodo valloncello che sale verso il Colle delle Fioniere, immettendosi così nello stretto vallone finale visibile più a destra. Si arriva così poco a monte del colletto q. 2700m.
Lo si segue ininterrottamente su pendii continui e vari assai belli, senza mai lasciarsi tentare da brevi valloncelli che si aprono sulla sinistra e senza sbocchi. Con un’ultima impennata, piuttosto ripida si giunge al colletto q. 3150 m. Si oltrepassa il colletto, si traversa a mezzacosta sul versante sud francese (delicato, piccozza e ramponi utili). Appena possibile si sale a destra su pendii ripidi con rocce affioranti fino a toccare la vetta.
- Bibliografia:
- Scialpinismo fra Piemonte e Francia CDA R. Aruga
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