
Attacco
L’attacco della Via delle Guide al Crozzon di Brenta si raggiunge in questo modo:
da Vallesinella salire al Rifugio Casinei (1825mt) e successivamente al Rifugio Brentei (2175mt) rispettivamente per i sentieri SAT 317 e poi 318. Qui si consiglia di pernottare per partire di buon’ora all’attacco della via. Dal rifugio si segue la traccia del 327 SAT sentiero Martinazzi. Inizialmente si scende e poi si risale dall’altra parte di un avvallamento. Si abbandona il segnavia 327 e si sale per esile traccia lungo il ghiaione detritico, puntando alla base del Crozzon. Ci si sposta quindi verso sx in direzione del Canalone della Tosa (Canalone Neri) e si risale la Vedretta del Crozzon (quantità neve o ghiaccio in base alle precipitazioni invernali). In questo modo si raggiunge, per pendio piuttosto ripido, l’attacco della via. La via attacca circa 40m dopo il diedro della originale Preuss.
Il bollo rosso che indica l’attacco della via è ora a 20m rispetto a terra, circa a metà del primo tiro.
SALITA:
Si sale per fessura/diedro, che piega lievemente verso sinistra (il primo tiro presenta V e poi IV), per poi proseguire su una placca (III e IV+) che conduce al soprastante e lungo diedro verticale. Si sale lungo tutto il diedro scalando per circa 5 lunghezze di corda fino dove si chiude (III e IV+, brevissimo tratto di V in placca). Qui si traversa qualche metro a sinistra e, con un’altra lunghezza di corda, si sale fino a raggiungere la prima lunga cengia che taglia la parete. Da questa sosta bisogna spostarsi leggermente a sinistra e, in prossimità di un chiodo, salire una sorta di torre staccata con un unico tiro di corda (V- molto bello). Si raggiunge un camino lievemente inclinato verso sinistra che si risale completamente con due lunghezze di corda (IV+). Il camino nella parte alta presenta un caratteristico masso incastrato che forma una sorta di finestra. Sopra il camino si trova la seconda cengia situata alla base delle due caratteristiche strisce nere parallele che segnano la parete del Crozzon. La via prosegue sulla striscia di destra (faccia a monte). L’arrampicata ora si fa più sostenuta. Dalla cengia spostarsi circa 5m verso destra e attaccare quindi una fessura/lama obliqua che sale verso sinistra per sostare quindi (di solito) su una cengia con chiodo (V+ sostenuto). Si sale ora, diritti, per 2 lunghezze, superando un diedro (V) e poi un tettino (V) dopo il quale, spostandosi lievemente verso sx, si supera una placca (IV+) e si raggiunge una terrazza detritica situata circa 15m sotto un evidente grande tetto. Dalla terrazza si sale per 5m fino ad un’esile cengia da dove bisogna traversare per circa 4m a destra e quindi salire su parete nera obliquamente verso sin (V+) e raggiungere il diedro (V-) situato subito a destra del grande tetto presso una nicchia. Dalla nicchia si esce a destra (V-) e si sale per 40m (IV) e quindi si obliqua leggermente a sinistra per raggiungere e salire un altro diedro, sopra il quale si raggiunge un terrazzino. Qui la parete si inclina e le difficoltà si abbassano. Si sale per circa 50m per portarsi presso una terrazza con nicchia rossastra. Ci si trova ora sotto una fascia di rocce nere ripide, di circa 80m. Per superarle bisogna aggirarle verso destra salendo per circa 40-50m (IV); è possibile aggirarle anche verso sinistra. Attenzione che sulla destra delle rocce nere vi sono alcuni chiodi ma la sclata è difficile e la roccia non è buona
Si prosegue quindi direttamente per altri 40m fino a trovarsi su rocce facili. Da qui si sale diretti senza via obbligata (sfasciumi e rocce rotte) per circa 170m e si giunge sulla cima con il suo caratteristico bivacco (Bivacco Castiglioni).
- Bibliografia:
- Dolomiti (Dinoia)-CAI TCI Dolomiti di Brenta
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