750m
La roccia nei tratti più impegnativi è buona e la scalata divertente, sono presenti alcuni chiodi sulla via (nei punti più duri) da integrare con nut, friend e cordini. Sulla Cima De Cessole ci sono da fare delle calate in doppia: una prima tra le due cime (2 chiodi e cordino) e due per scendere al Colletto De Cessole (su chiodi e cordini per corda da 60m).
Prima vetta: Cima dei Camosci m.2860 costituita da due punte, Est ed Ovest alte pressoché uguali. Salita dalla cresta est con discesa dalla cresta ovest. Partenza a sinistra del colletto Freshfield.
Dal colletto Freshfield seguire una rampa gradinata prima a sx e poi a dx, fino ad un terrazzo erboso; portarsi sullo spigolo E e quindi attraverso una fessura camino raggiungere la cresta (sosta a fix) e la vetta Est; discendere all’intaglio, aggirare la cresta di grossi blocchi per una cengia che corre sul lato N e pervenire nuovamente in cresta; di qui facilmente sulla vetta Ovest. Scendere lungo la cresta Ovest disarrampicando, superare un spuntone solcato lato Sud da una fessura diagonale, fino al colletto dei Camosci. Diff. PD
Seconda vetta, la più alta della catena: Cima De Cessole costituita da tre vette: la Est m.2960, la Ovest m.2915 e l’anticima Ovest. Salita dalla cresta Est con discesa dalla cresta Ovest.
Dal colletto dei Camosci lungo il filo di spigolo (leggermente a sx, 2 ch.), per un diedro verticale fino al suo termine (IV+); da un piccolo terrazzo superare un tratto leggermente strapiombante (IV) che precede nuovamente la cresta, cui si giunge per un canalino che ora si abbatte (sosta a fix e clessidra). Scendere un gradino a sx, quindi traversare lato Sud fino ad un camino che riporta in cresta (III+/IV). Spostarsi leggermente a dx, quindi proseguire fino a riprendere il filo. Aggirare un gendarmino sulla dx, uscendo nel camino con passetto aggettante, in breve si raggiunge la cima Est. Scendere disarrampicando verso dx fino a trovare una sosta a ch. con cordino, con una doppia da 20m si scende fino all’intaglio tra le due cime. Spostarsi sul terrazzino lato Nord e salire la placca verticale (IV+, 2 ch.) si raggiunge l’affilato spigolo a sx; di qui per il filo (IV), poi a dx per una paretina verticale, quindi nuovamente lungo lo spigolo (sosta a ch. e fix), subito sotto la cima Ovest. Spostandosi poi più a O sull’anticima, si scende disarrampicando le placche delicate sulla dx (III) fino ad uno sperone sulla verticale del colletto De Cessole, su cui si scende con due corde doppie da 30 metri (chiodi e cordini sul posto). Diff. D- (IV+).
Terza vetta: Cima Maubert m.2865. Salita dalla cresta Est con discesa dalla cresta/versante Ovest.
Dal colletto De Cessole per un primo tratto verticale si perviene ad un intaglio laddove la cresta si allarga; si sale diritti poi a dx su un blocco ed in seguito a sx fino ad un terrazzino (III+). Si aggira un risalto a dx giungendo presso un ripiano alla base di un camino con lichene giallo sulla sx. Lo si affronta (uscita leggermente strapiombante, III) e si raggiunge la cresta e di lì, seguendo una cengia lato Sud (ch.) fino in vetta. Dalla vetta scendere la cresta ovest alla meglio disarrampicando e tramite un ampio canale e rampe fino al colletto della Madre di Dio. Diff. AD- (III+)
Quarta ed ultima vetta: la Madre di Dio m.2790 – m.2800 costituita da due vette, la Ovest la più alta e dove è posta una statua bianca della Madonnina col Bambino in braccio, e la Est, separate tra loro da una forcella. Salita dalla cresta Est.
Dal colletto della Madre di Dio salire direttamente per rocce grigie verticali per circa 15 metri fino ad un terrazzino (sosta su clessidra). Spostarsi a sx su una crestina che muore contro una parete verticale grigia, solcata da una breve fessura (V-, ch.) ed una successiva fessura-camino (III) che conduce all’intaglio sotto al torrione giallastro. Si va a sx in direzione di una facile cengia fino ad un intaglio, che si aggira a sua volta a Sud lungo una cornice esposta (III+), prima in piano e poi in salita lungo un canale portarsi in cresta dove in breve si arriva sulla cima Est. Successivamente discendere all’intaglio tra le due vette, tenendosi sul versante N, scendere pochi metri a dx per contornare lo sperone roccioso che dà sulla forcella, aggirandolo lungamente lungo una cengia esposta con uscita aggettante alla base del muro finale, caratterizzato sulla dx da una grande camino. Qui 3 opzioni: i) prendere a sx la fessura-diedro (V) che sbuca direttamente a sx della Madonnina sulla cima Ovest; ii) alla base della fessura andare a dx in una specie di canale camino più facile; iii) salire l’evidente grande camino sulla dx (cordino incastrato a metà). In alternativa, questo passaggio più impegnativo è evitabile sul lato Sud, dalla forcella continuando sulla via normale fino in vetta. Diff. D- (V- e V).
Per la discesa dalla Madre di Dio scendere il ripido pendio-canale erboso Ovest, (F+, bollini verdi) si scende camminando con attenzione e disarrampicando in alcuni punti fino ad incrociare il sentiero che collega i Rifugi Bozano e Remondino. Si segue il sentiero in direzione del Remondino (alcune corde fisse) fino a quando si è più vicini al sentiero che giunge a quest’ultimo, da lì per tracce e pietraia ci si ricongiunge al sentiero che riporta al piano della Casa.
- Bibliografia:
- All'Ombra della Nasta di Gianluca Bergese
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