
Dettagli
- Dislivello (m)
- 2088
- Quota partenza (m)
- 1000
- Quota vetta/quota (m)
- 3088
- Esposizione
- Est
- Grado
- AD+
Località di partenza Punti d'appoggio
Prima salita invernale: G.Serra e G.Fulcheri il 21 dicembre 1974.
Difficoltà AD+.
Sviluppo: 700 mt. Materiali: friends, nut e fettucce lunghe, sulla via presenti 4/5 chiodi
I ramponi possono essere utili, informarsi dal gestore del Livio Bianco, Livio Bertaina (0171 97328 rif. o 3355461677)
Dal rifugio seguire l’itinerario per il Colle del Latous.Giunti al primo laghetto si traversa a destra e si risale il valloncello che, costeggiando i versanti settentrionali della montagna, fa capo al colletto a quota 2715 mt. (il Drouveron del Matto ), alla base della cresta est (ore 2:30 dal rifugio). Oppure se presente ghiaccio sulla parte finale dell’itinerario, conviene dal lago percorrere il vallone del Latous fino al colle omonimo e di qui scendendo un po sul versante Sud raggiungere in traversata ascendente il Drouveron.
Al colletto inizia la cresta:
l salto iniziale della cresta si vince direttamente salendo per placchette fessurate ( III e III+ ). 40mt.
Si prosegue una ventina di metri su cresta orrizzontale, quindi, obliquando a sinistra per erba e roccette ci si porta alla base di un tratto verticale:Si sale qualche metro direttamente ( III ), poi si traversa a destra doppiando lo spigolo e si prosegue verticalmente ( IV ) subito a destra del filo fino ad una comoda cengia erbosa. 40 mt.
Si segue la cresta tenendosi sempre nei pressi del filo e, superando una lunga serie di gendarmi a gradoni ( II, III, passi di III+ ), si raggiunge la sommità del primo grande risalto della cresta. 400 mt. Si prosegue in leggera discesa, tenendosi sul versante sud, per portarsi ai piedi del secondo risalto.
Si traversa a sinistra lungo delle cengette per una quarantina di metri e si raggiunge una zona di rocce rossastre solcate da un vago diedro. Si supera il diedrino ( III+ ) e si prosegue per rocce più facili sino ad un terrazzino 40 mt. Si supera un tratto verticale lungo una piccola, ripida rampa ( IV- ) e si guadagna il filo di cresta; lungo alla cresta ci si porta alla base di un tratto strapiombante. 40 mt.
Si traversa a destra per 5-6 metri, quindi si sale verticalmente ( III+, III ) fino ad uscire su rocce più facili. 40 mt.
La cresta a questo punto si abbatte e per rocce rotte si guadagna la vetta.
La discesa avviene lungo la via normale del Monte Matto, lunga (prevedere da 4 a 5 ore dalla cima a Sant’Anna di Valdieri)e in caso di nebbia la prima parte risulta di complicata ricerca (ometti distanti.
- Cartografia:
- IGN, 1:25.000 Parco Alpi Marittime ( praticamente inutile)
- Bibliografia:
- A.Parodi,N. Villani, F. Scotto Montagne d'Oc it. n. 49, ; http://www.rifugioliviobianco.com/monte-matto-cima-est-cresta-
05/09/2020
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