Matto (Monte, Cima Est) Cresta Est

Matto (Monte, Cima Est) Cresta Est
La gita
agofabry
4 24/07/2015

Posteggiato l’auto alle Terme, sceso su strada a S.Anna e raggiunto il rifugio ieri in serata tra tantissime marmotte ed un buon rifornimento di mirtilli e lamponi buonissimi.
Molto bello il vallone del Latous: appartato, selvaggio e ricco di numerosi laghetti, alcuni dei quali si notano soltanto volgendo lo sguardo indietro dalla parte alta del percorso. Nell’ultimo tratto di salita verso il Drouveron del Matto è presente un massiccio nevaio, ma in alcuni punti è aggirabile e comunque non è ghiacciato, quindi secondo me con attenzione si può superare senza ramponi.
La cresta è consigliatissima, peccato per l’abbondante nebbia che già dal primo mattino ha reso il tutto più difficoltoso: in effetti per via della scarsa visibilità non sono riuscito ad interpretare molto la relazione della salita e per timore di perdere l’orientamento mi sono tenuto interamente sul filo di cresta, anche se alcuni passaggi sono stati piuttosto ripidi ed esposti.
Una volta giunto sulla Cima Est la visibilità era sempre scarsa, qualche timida apertura solo su lato Meris, ma ho proseguito la traversata in cresta del Massiccio del Matto toccando in sequenza la Cima Centrale, la Bobba ed infine la Verani ( stesse difficoltà tecniche se si mantiene il filo di cresta ).
Da quest’ultima sono sceso per canalini e sfasciumi un centinaio di metri al di sotto del Passo Cabrera per poi proseguire nel vallone omonimo intuendo il percorso più agevole ( non ci sono segnavia, né ometti ) tra grossi blocchi, pietrame e ripidi pendii erbosi fino ad incrociare la sterrata che conduce alle Terme.
Ricordare di fare un buon rifornimento d’acqua nel vallone del Latuos vista la totale assenza sia in cresta che, eventualmente, nella traversata delle cime.

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