1.6Km
In condizioni di terreno asciutto non ci sono difficoltà, nemmeno di reperimento del sentiero che è molto buono fino alle baite di Champoussin, oltre c'è una traccia comunque segnalata da frecce gialle.
Da Prè si prosegue lungo la strada asfaltata (vietata al transito) seguendo le indicazioni per Col VErt e Fornelle, che compie alcuni tornanti e raggiunge una bella cappella dedicata a San Giovanni Battista, appena sotto le case di Champurney (qui un sentiero sale nel bosco a monte delle case, e porta anch’esso a Fornelle ma è più dispersivo, non consigliabile). Si prosegue lungo la pista fino nei pressi di Avieil che si lascia in basso, incontrando poi il cartello per il Col Vert. Qui si incrocia anche il percorso che sale direttamente da Arnad (per chi volesse partire direttamente da qui dislivello salita 2250 m: si parte dal Municipio di Arnad e si segue la mulattiera fino ad Avieil.
Si sale ora sul sentiero nel bosco, abbastanza ripido che permette di guadagnare quota: si toccano dei ruderi e poi traversando verso ovest si arriva sotto la borgata Fornelle 1239 m. A monte delle case si incontra una strada sterrata inerbita proveniente dal Col Vert, che si segue in salita sfruttando eventualmente alcune scorciatoie nei prati sovrastanti; si arriva così al Col de Vert 1400 m, incontrando la strada (anch’essa per i soli autorizzati) che sale dalla Val d’Ayas. Si prosegue su asfalto a destra, aggirando un costone, e rapidamente si arriva al bellissimo ripiano dove sorgono le meravigliose baite di Praz Ussel (o Pralise/Pravesse) 1460 m. Si passa a valle delle varie baite (fontana) fino all’ultima posta all’estremità est della conca, incontrando il cartello segnaletico del sentiero n.8 per il Monte Aquila (dicitura in dialetto valdostano Ela).
Da qui in avanti il percorso fino al Col Chizzagne non avrà segnavia, ma risulta comunque abbastanza evidente. La mulattiera prosegue sul versante sud addentrandosi nel bosco, giungendo rapidamente ad un cippo di pietre, oltre il quale si inizia a salire il versante in maniera più ripida con numerose serpentine fino ad arrivare al Col Chizzagne 1785 m. Qui si incontra anche il sentiero che arriva dall’Alpe Seura (percorso alternativo, ma che allunga un po’). Ora la traccia proseguirà sul crestone, tenendosi a volte sul versante nord (fitto lariceto) a volte sul versante sud più aperto.
Si incontrano nuovamente frecce di vernice gialle (non frequenti) e bolli rossi sbiaditi, in ogni caso la traccia è molto marcata, una specie di mulattiera. Si aggira a sud la modesta Cima Granlà 1899 m (roccioni) passandovi pochi metri sotto, per poi arrivare ad una selletta dove ci si sposta per un tratto abbastanza lungo sul versante nord: il sentiero è sempre ben evidente, ma in caso di neve è richiesta attenzione perchè si traversa il ripido pendio sottostante. In seguito si rimonta in cresta, aiutati anche da alcuni gradini metallici in un breve passaggio più impervio.
Si torna a sud con un lungo traverso con poca pendenza porta a superare un colletto con un curioso pinnacolo roccioso sulla destra, oltre il quale si vede per la prima volta la cima del Monte Aquila, ancora abbastanza lontana. Nuovamente si aggira una paretina rocciosa a nord per continuare con una breve discesa sul lato Dondeuil, prima di rimontare al colletto dove si trovano i ruderi delle baite Champoussin 2183 m, poste in un luogo davvero ameno.
Si prosegue sulla traccia che sale il dosso soprastante (da qui in avanti la traccia diventerà più esile ma comunque segnalata dalle frecce) puntando ad una grossa croce di legno, che si lascia a destra per rimontare sul crinale dove il terreno è meno accidentato dalle drose.
Facendosi guidare dalle numerose pietre poste in verticale con frecce gialle, si attraversa un vasto pendio erboso raggiungendo la base dell’erta conclusiva per la cima.
La traccia, abbastanza marcata, si mantiene inizialmente nei pressi del crinale ovest, e sale sempre piuttosto ripida. Successivamente si sposta verso destra raggiungendo una selletta erbosa sul costone sud, ormai a pochi metri della cima 2581 m. Presenti un altare in pietra con una bella croce ed una teca contenente una madonnina.
Discesa dal versante di salita.
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