Roda di Vael, Parete Ovest – Eisenstecken

• L1: VI, 45m (3ch+sosta intermedia). Attaccare la fessura camino ignorando due chiodi a sx (portano nel nulla), superare un prima sosta su tre chiodi e arrivare alla seconda su di un masso incastrato (2 chiodi+cordone).
• L2: V+, 25m (1ch). Si prosegue per la spaccatura (IV) fino ad un lieve strabiombo che si vince con passo non banale (protetto). Poi si sosta (1ch+masso incastrato)
• L3: VI+, 45m (7ch). Tiro molto continuo. Partenza scorbutica in fessurone off-width, poi si segue il camino sempre arrampicando come in diedro. Sosta sul masso incastrato superiore (2ch+cordone)
• L4: VI+, 35m (5ch). Altro tiro molto continuo. Prosegire lungo la fessura fino al marcato strapiombo, vincerlo uscendo sulla sx, proseguire per muro impegnativo sempre leggermente aggettante. Poi in verticale per rocce più semplici fino alla sosta (3ch)
• L5: VI-, 30m (3ch, uno con “slungo”). Salire per facili roccette fino al diedro aperto. Si continua per bellissima placca nera (faccia dx del diedro). Sconsigliamo di usare la fessura del diedro spesso fradicia. Sosta appesa a dx di una nicchia (2ch da collegare)
• L6: V-, 25m (1ch+2 soste intermedie). Seguire la bellissima placca per gli ultimi metri, rinviare una sosta (allungando molto), quindi traversare nettamente a dx anche in leggera discesa fino ad altra sosta alla base di un corto diedro rinviarla e salire il diedro al termine del quale si sosta su spunzoni
• L7: V+, 30m (2ch+clessidra con cordone). Traversare brevemente a dx su cengia, salire il diedro sovrastante fino a un tettino che si supera a sx, poi proseguire per facile placca salendo in leggero obliquo a dx. Sosta su piccolo ballatoio (3ch)
• L8: V+, 40m (3ch). Salire per placca sempre in leggero obliquo a dx, poi dritti per bel muro nero fino in sosta (3ch)
• L9: VI, 45m (4ch+clessidra con cordone). Si sale su per un muretto sempre in obliquo a dx, si supera un sosta intermedia e si sale per bel muretto seguendo le debolezze della parete, superata la parte impegnativa si sale (15m circa) per gradoni puntando ad una cengia in alto a sx dove si stova la sosta leggermente nascosta (2ch da collegare)
• L10: uscita. L’itinerario originale proseguiva con un tiro di 60m su difficoltà contenute ma roccia mediocre. Si può più semplicemente traversare lungamente a sx su cengie (con passi di II) fino a raggiungere la ferrata che con gli ultimi 100m porta in vetta.

Discesa: Tornare sui propri passi seguendo la ferrata fino al passo Vajolon e di li al Rif Paolina