






Dettagli
- Dislivello (m)
- 1537
- Quota partenza (m)
- 1850
- Quota vetta/quota (m)
- 3387
- Esposizione
- Varie
- Grado
- PD
Località di partenza Punti d'appoggio
Avvicinamento: dal parcheggio di Thumel, percorso il breve e terminale tratto di strada asfaltata, si risale il comodo sentiero n° 13 che, fiancheggiando la Dora di Rhemes, ritrova l’ampio sterrato carrozzabile all’altezza delle imponenti cascate di Goletta (45’); da qui è possibile proseguire per il Rifugio oppure deviare sulla destra (scelta consigliata) – segnavia 13 d – fino ai 2313 m dell’Alpeggio di Soches (1h 10’).
Continuando sull’ampio sentiero si raggiunge in breve il modesto avvallamento a quota 2420 m (palina segnaletica) da dove, lasciando sulla sinistra la traccia che conduce al Lago Tsanteleynaz, si risale il pendio erboso fino ad abbordare la Comba di Goletta; la pendenza si fa ora più dolce e, rapidamente, si guadagna il bivio per il Col Goletta (a sinistra), contrassegnato da evidente palina metallica (1h 45’).
La traccia, sempre molto evidente, supera dapprima un modesto contrafforte roccioso inoltrandosi, con piacevoli saliscendi, verso il fianco orientale del Ghiacciaio di Goletta.
L’erba si dirada sempre più cedendo posto ai detriti rocciosi in un quadro che, a tratti, offre la simultanea veduta del Lago Goletta, a destra, e del Lago Tsanteleynaz a sinistra, in fondo alle erte pareti orientali della Granta.
Cresta: giunti alla lapide del S. Bernardo (2970 m), si punta il vicino attacco della cresta nord orientale (ometto in pietra) a quota 3078 metri (3h 35’).
Per rocce e detriti si salgono, senza palesi difficoltà, ulteriori 200 metri di dislivello puntando la base del finale salto roccioso (4h 20’) contraddistinto, nella parte alta, da un intaglio ben visibile.
Quest’ultimo tratto, attrezzato con spit in inox, offre una facile arrampicata (II° – III°) su calcare assai friabile: indispensabili una buona dose di attenzione e il casco!
Superati 3 tiri di corda (20 metri) ci si inoltra nell’evidente camino uscendo su una breve quanto affilata cresta rocciosa, preambolo all’ultimo tiro, un traverso che permette di colmare l’esiguo dislivello con la punta nord, lievemente più bassa della punta sud (3387 m).
La piccola statua della Madonna di Rhemes ci attende sul meraviglioso balcone naturale che offre un panorama immenso, incorniciato dalle vaste distese glaciali sottostanti (ghiacciai di Goletta e Tsanteleynaz).
Discesa: possibile dall’itinerario di salita con almeno 3 doppie da 30 metri, abbandonando altrettanti maillon in loco e prestando massima attenzione alla matrice friabile della roccia, oppure dal versante ovest guadagnando il ghiacciaio di Goletta (via normale).
Dalla vetta, percorsi pochi metri di cresta in direzione sud, fino alla sella che divide le due punte, si scende, con prudenza, un breve salto roccioso. Proseguendo su detriti e tracce di neve occorre superare due salti rocciosi (il primo circa a metà parete e il secondo al termine) affrontandoli nei loro punti di maggior “debolezza”; attenzione al vetrato che, spesso e volentieri, alloggia sulle rocce di tale versante! Raggiunto il ghiacciaio (attenzione ai buchi disseminati gia nei primi metri!) compiere un’ampia “circumnavigazione” dello sperone nord ovest della Granta e puntare nuovamente il S. Bernardo avendo cura di mantenersi a conveniente distanza dallo scivolo nord soggetto a soventi scariche.
Dal S. Bernardo percorrere a ritroso il sentiero di salita riguadagnando il parcheggio di Thumel (4 ore circa dalla vetta).
Itinerario molto remunerativo, vuoi per la varietà, vuoi per l’esposizione talvolta ragguardevole, vuoi per la posizione dominante della vetta.
Complessivamente da non sottovalutare soprattutto per la lunghezza, la roccia piuttosto friabile e la delicatezza della discesa (versante ovest + ghiacciaio di Goletta).
- Bibliografia:
- Val di Rhemes Web Site - Escursioni - Alpinismo
08/08/2020
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