
il percorso stradale si sviluppa sulla strada statale S.S. n°21 del Colle della Maddalena passando per Cuneo, Demonte, Vinadio, fino all'abitato di Pianche; qui si devia a sinistra per la Frazione Bagni di Vinadio. Dallo Stabilimento Termale si prosegue a destra per strada asfaltata oltre la Borgata di Besmorello posta all’imbocco del Vallone d’Ischiator. Si prosegue ancora su strada asfaltata (circa 1km.) e poi sterrata (ultimi 600/700mt.) fino a raggiungere un ponte di pietra detto Ponte del Medico (1544 m. 1°parcheggio). E’ ancora possibile proseguire per due tornanti, sempre su strada sterrata sino alla catena (2° parcheggio) da dove inizia il sentiero..
Dalla Francia:
Da Nord - Raggiungere il colle di Larche e scendere lungo la S.S. n°21 del Colle della Maddalena fino all'abitato di Pianche dove ci si raccorda con l'altro itinerario.
Da Sud - Raggiungere Borgo San Dalmazzo passando per il Colle di Tenda dove ci si raccorda con l'altro itinerario.
Dal posteggio al rifugio
dalla catena, proseguire sulla strada sterrata che dopo circa 25/30 minuti ci porta al cospetto di una bellissima cascata (piccolo sentiero che in pochi minuti ci porta sotto). Proseguendo sempre sulla strada sterrata, si raggiunge l’ampio pianoro, da dove si può già intravedere alla fine della spianata, la sagoma del Rifugio Migliorero, posizionato su un piccolo sperone roccioso. Attraversato il ponte, in prossimità della baita del pastore, si prende il sentiero sulla destra che costeggia il rio, ed in circa 35/40 minuti si arriva al rifugio. Dislivello: 460m. - Tempo di marcia: 1 ora e 45 minuti / 2 ore - Difficoltà: E. (esursionistico)
In alternativa, per bolli rossi ed all'incirca nel medesimo tempo, è possibile raggiungere il rifugio lungo un sentiero che, con un piccolo guado, evita lo stradone sterrato (soluzione lievemente più impegnativa, ma certamente più appagante).
Dal rifugio, in direzione Sud, si scende nella conca sottostante per poi imboccare il sentiero Balcone, che a zig zag risale su detriti verso la parete nord della Punta Alpette. L'attacco della via è nei pressi di un pino isolato alla base del canalone che risale verso sinistra una volta ai piedi della parete. Possibile presenza di residui di neve ad inizio stagione.
La via si sviluppa inizialmente lungo un grande diedro/canale, inizialmente marcatamente appoggiato, lasciando spazio anche per alcuni passaggi di placca nella parte finale, per uscire nell’ultimo tiro sulla parete sud.
La roccia, buona sui primi due tiri, diventa molto fratturata nella parte alta, tanto che da L3 in poi è d’obbligo testare ogni invitante appiglio.
L’arrampicata è per il 90% della via quella da diedro in opposizione, con una parte finale di placca più tecnica e mai fisica. L’unico passaggio lievemente più atletico vince, con un passaggio più verticale su scarsi appoggi, l’uscita del grande diedro che porta sul comodo terrazzino erboso di sosta (L2, passo singolo di 5c).
La chiodatura, del 2011 (D.Collino e A.Tarditi), è a spit con piastrine zincate di varie marche e tipo, mai troppo distanziata e che protegge bene i passaggi chiave di ogni tiro. Le soste tutte sono provviste di maillons rapide, mentre S5 ed S3 sono provviste anche di catena con anello di calata.
La (molto sintetica ed essenziale) relazione ufficiale consiglia di calarsi da S5 ed S3 con un’ultima doppia di 60 metri, ma noi abbiamo preferito farne 3 (S5, S4 ed S2) per evitare la base nevosa presente all’attacco. Prestare attenzione alla cresta frastagliata su L5 ed agli alberi tra S3 ed S4 per il recupero delle corde in calata.
L1 – seguire il diedro appoggiato con arrampicata tecnica di opposizione oppure come placca appoggiata (5b, 20 mt)
L2 – vincere il passo iniziale che supera il tratto più verticale dell’intera via, sfruttando un buon appiglio in uscita (5c, 20 mt)
L3 – dopo una prima serie di movimenti su placca, si prosegue su un altro piccolo diedro accennato, sfruttando spesso, come per i primi due tiri, i movimenti di opposizione. (5b, 20 mt)
L4 – dopo una partenza su breve canalino decisamente erboso, si raggiunge per roccia discontinua la base di una bella placca abbattuta alta una decina di metri molto lichenosa, ma su roccia qui molto più asciutta. (5a, 20 mt)
L5 – Ancora con passi di opposizione, si risale un breve diedro per poi, con passo agile, salire sullo spigolo a destra. Con un traverso in leggera esposizione, si oltrepassa la cresta e si volta sulla decisamente più compatta roccia della parete sud, facendo attenzione a dove si fanno passare le corde per evitare scomodi attriti in fase di recupero del secondo. Con alcuni passi di facile arrampicata su placca, si guadagna infine la vetta di Punta Alpette (2550 mt) (5b, 25 mt)
Come da relazione ufficiale, discesa lungo la via da S5 ed S3 sfruttando le soste con catena ed anello di calata, facendo attenzione, vista la morfologia della via, a dove si fanno passare le corde, onde evitare noiose situazioni in fase di recupero delle stesse.
Nelle vicinanze Mappa
Itinerari
San Bernolfo (Guglia di) – Makita

San Bernolfo (Guglia di) – I Doi Lilu

San Bernolfo (Rocca di) anticima NE – Reverso Perso

Vallonetto (Testa del) – Petite Martine

Vallonetto (Testa del), avancorpo – Occhi Blu +Provare per Credere

Soma (Bec della) – 8 mm.

San Bernolfo (Rocca di) anticima NE – Frizzantina

San Bernolfo (Guglia di) – Nunatak

Vallonetto (Testa del), avancorpo – Sperone dei Mescaleros
Rostagno (Becco Alto) – Valentina

Servizi


Laus Rifugio
Vinadio
Strepeis Albergo
Vinadio
Occitana Albergo
Vinadio
La Tana della Marmotta Ristorante
Vinadio
Strepeis Ristorante
Vinadio
Chalet dell’Ischiator Albergo
Vinadio
Rifugio Prati del Vallone Rifugio
Pietraporzio
Regina delle alpi Albergo
Pietraporzio