Chiodata a fix inox da 10 mm e placchette KINOBI
MATERIALE: corde da 60 metri ,12 rinvii , serie di friend da 0.3 a 1 BD (da blu a rosso)
Si è in corrispondenza dello sbocco del canalone discendente dal Vallone della Tlera (ben visibile in alto la Torre delle sorprese, alla cui sx, più nascosta, si erge la Torre di Amenophis III).
Addentrarsi nel vallone seguendo una vaga traccia sulla sx orografica rispetto al letto del torrente. Si risale la faggeta appena disboscata sino al suo punto più alto , da qui un esile traccia conduce all’ interno di una faggeta , seguire gli ometti dapprima a sx , poi in una stretta rampa ascendente , da qui a sx traversando su rocce e erba verso sx sino a un ampio prato (corde fisse). Risalire a dx seguendo un canale erboso il quale conduce al faggeto "pensile" . Risalire quindi il bosco sospeso per tutta la sua lunghezza, in linea retta senza allontanarsi dal suo bordo sinistro. Al termine un canalino seguito da un traverso a sx su rocce (corda fissa) conduce a un altro canalone erboso . Risalirlo 60 metri circa sino a trovare (ometti) una cengia che verso sx conduce prima a un boschetto di noccioli , e poi sempre in orizzontale a sx per prati.
Si arriva quindi in vista del letto del torrente (acqua quasi sempre reperibile qui), risalirlo sul fondo per 30 min circa: sopra la testa incombe evidentissima la Torre delle Sorprese, preceduta sulla sx da una parete alta circa 150 m (la prima che si incontra risalendo il letto del torrente, chiamata Anticamera delle Sorprese). In corrispondenza di quest'ultima deviare nuovamente a sx per seguire la grande cengia con faggi, seguirla fino al contatto visivo con la Torre di Amenophis, quindi in verticale fin sotto la parete, quindi seguire un canalino erboso con corde fisse , sino alla base effettiva. Da 1.15 ore a 2 in base a quanto si riesce a restare sulla traccia segnalata da numerosi ometti .
Dalla base della parete dove attacca la via “Sogno Ancestrale” (iniziali scolpite e spit alla base), traversare facilmente a sx oltre l’evidente naso rossastro e strapiombante, fino ad un evidente sperone dove alla base vi è l’ attacco della via, partenza su una bella placca (spit con maglia rapida e cordino alla partenza). .
- L1: salire la placca al centro dello sperone, segue un muro a tacche e fessure che con andamento leggermente a sx porta alla sosta su una comoda cengia (5c, passo di 6a+, 10 Spit e 2 spit di sosta, 45 m).
- L2: dalla sosta traversare facilmente a sx sino alla fine della piccola cengia sino ad una fessura che si sale con bella arrampicata, segue una placca facile fino alla sosta in cima allo sperone (5b, 3 spit e 2 spit di sosta, 35 m).
- L3: traversare in obliquo a sx su facili rocce, poi diritti per rocce e erba fino alla sosta sotto un bel muro compatto (3b, 2 spit e 2 spit di sosta, 45 m).
- L4: salire direttamente il muro di roccia molto lavorata, segue un tratto più difficile e delicato che porta sotto un tettino, superarlo ( più facile a dx) e poi facilmente fino alla sosta sotto un larga fessura con grosso masso incastrato (6a, passo di 6b, 8 spit e due spit di sosta, 35 m).
- L5: dalla sosta diretto in placca a sx del largo fessurone, segue un muretto nero con un passaggio delicato e poi muretti facili e ben ammanigliati, sosta sotto gli strapiombi e la cresta finale (4c, 5b, 5 spit e 2 spit di sosta, 45 m).
- L6: continuare in obliquo a dx e passare sotto una fascia strapiombante, uscire a dx per un risalto verticale che porta a una breccia, di qui per cresta esposta fino alla vetta dove si sosta (4c, 5b, 6 spit e 2 spit di sosta, 40 m).
DISCESA :
dalla vetta traversare in cresta con cautela 15 m circa fino ad una sosta di calata , (ultima sosta della via “GianCarlo Grassi”) da quest’ultima :
Prima doppia da 8 metri sino a comoda cengia con libro di vetta. quindi da sosta sopra grosso masso appoggiato seconda doppia da 27 metri sino a una nicchia (seguendo la linea di fix da 8 mm della via grimpis, usare come riferimento i grossi pini sulle cengie sottostanti: calarsi verso di loro), quindi ancora una doppia da 20 sino ad altra sosta, da qui doppia da 50 metri sino all’albero più grande posto al limite delle cenge erbose sottostanti,reperire vicino ad esso sosta con catena,quindi doppia da 60 metri sino a terra.