Il rifugio de Vallonpierre (trattamento con cordialità, abbondanza, precise informazioni) è situato un una splendida zona molto frequentata dagli escursionisti e dagli arrampicatori del Banc des Aiguilles o dagli alpinisti per le varie vie del Sirac, specialmente la famosa cresta nord.
Sulla recente guida di Constant l'itinerario è valutato D-
1° giorno: accesso al Refuge de Vallonpierre: dal parcheggio attraversare il Torrente Gioberney su un ponticello e percorrere il Sentier du Ministre per 45 minuti, ad un bivio abbandonare il sentiero per il Refuge Chabournéou che continua a mezza costa a sx e scendere su buona traccia attraversando una pietraia fino a superare il Torrente Vallonpierre su un ponticello; segue una risalita su pascoli e pendii erbosi con numerose svolte, passare un capanno dei pastori, superare una crestina, percorrere l’ampio pianoro in fondo al quale in prossimità di un laghetto sorge il rifugio (ore 2,15).
2° giorno: dal rifugio ritornare per un centinaio di mt. sul pianoro di accesso al rifugio quindi tenersi a destra ribassandosi leggermente verso un altro pianoro, attraversarlo e puntare verso la punta più a dx del Banc des Aiguilles; al raggiungimento della pietraia morenica salire subito e tenendosi a dx seguire una dorsale in parte erbosa (Le Creux de Mourière), proseguire su questa fino all’altezza della conoide detritica che si origina dal Ghiacciaio di Vallonpierre (ormai molto ritirato); salire su tracce la conoide, tenersi a dx di un rivolo d’acqua ed attaccare una breve bastionata con facile arrampicata su cengette da sx a dx (corda fissa, sosta a cordoni per una doppie), quindi si risale un pendio detritico su buona traccia, un breve e facile risalto su rocce montonate verso sx giungendo in una comba, ad inizio stagione interamente innevata, dopo la quale inizia il ghiacciaio; attaccare il ghiacciaio che forma una gobba (la bosse – pend. 35°) in ghiaccio, salirla da dx verso il centro (sx) facendo attenzione alle eventuali pietre sopra depositate e raggiungere il plateau superiore; puntare all’evidente couloir che scende dalla breccia che intaglia la cresta sul del Sirac; il pendio del ghiacciaio diviene sempre più ripido (max 40°) fino alla parete dove si incunea nel couloir. A volte la terminale può essere aperta e impegnativa; se le condizioni di neve lo consentono è possibile salire nel couloir fino all’altezza di una cengia che si stacca a dx al di sopra di una bella placca altrimenti attaccare più in basso a dx. Il ritiro del ghiacciaio ha scoperto delle placche lisce, molto impegnative e non proteggibili per cui la prima parte è stata attrezzata con un cavo d’acciaio da usare come ferrata, dei fix e qualche scalino metallico. Il percorso sale da dx a sx quindi riattraversa a dx (sosta per calata S1) e infine sale verticalmente (scalini metallici) fino ad una terrazza (seconda sosta S2). Da qui si sale su terreno sprotetto (III) obliquando leggermente verso dx fino a una terza sosta (S3) dalla quale si traversa decisamente a dx e si inizia a salire per cenge e risalti zigzagando fino a portarsi ad una trentina di metri dalla cresta sud. Qui si individua una cengia che traversa decisamente verso sx, protetta con diversi fix. Il traverso ascendente non è difficile (II-II+) a parte un muretto in un diedro (2m, fix con fettuccia, IV), quindi una stretta cengia e si giunge in cresta, nei pressi di un torrione giallastro, si prosegue orizzontalmente a sx , prima su una spaccatura, poi su un breve tratto aereo dal quale si scende all’intaglio sovrastante il couloir; proseguire sull’altro versante (del Ghiacciaio Veyrardonne) in leggera salita lungo una cengia terrosa, fino a giungere in un canale che si risale zigzagando tra le sue cengette prestando attenzione alle pietre ivi depositate fino a sbucare a sx sulla cresta (ometto); proseguire sulla cresta dapprima leggermente sul lato sx e al termine su massi accatastati svoltando leggermente a dx si giunge in vetta (pali di legno).
Discesa: prevedere h. 3,30 fino al rifugio. seguire fedelmente l’itinerario di salita, per raggiungere il ghiacciaio sono necessarie solo due calate in doppia da 25m da S2 e S1 (da S3 a S2 si può disarrampicare con attenzione altrimenti serve una calata di 35m); non lasciarsi attirare dai vari ancoraggi per doppie sistemati nel couloir (sono utili solo ad inizio stagione con il couloir tutto innevato). La bosse sotto il ghiacciaio si scende usando la corda fissa, altrimenti con un breve doppia.
Note: ad inizio stagione con buon innevamento, dalla base della conoide del Ghiacciaio de Vallonpierre, si può proseguire a dx e salire tutto il ghiacciaio de Gouiran, quindi appoggiare a sx sul Ghiacciaio de Vallonpierre per raggiungere la base del couloir; si evita così il passaggio della bosse.
- Cartografia:
- IGN 3437 1:25.000
- Bibliografia:
- S. Constant - Voies normales et classiques des Ecrins
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