3.1Km
10 rinvii e serie di friend fino piccoli e medi, fino allo 0,75 bd dovrebbe andare.
Soste su due fix. I fix nuovi hanno solo sostituito il materiale originale.
Addentrarsi nel vallone tenendo la sx orografica rispetto al letto del torrente, giungere quindi nel primo bosco di faggi. Risalirlo interamente fino a incontrare una fascia rocciosa, la quale conduce con facile arrampicata e tratti erbosi ripidi al faggeto "pensile" (N.B. memorizzare il curioso masso triangolare posto al suo ingresso, utilissimo per ritrovare il passaggio in discesa!). Risalire quindi il bosco sospeso per tutta la sua lunghezza, tenendo approssimativamente la dx; questo è limitato a destra da una cresta spartiacque, la quale salendo diventa più affilata. Una volta giunti sotto una piccola falesia solcata da due evidenti fessure (posta poco sopra il punto più affilato della cresta sopra citata), piegare bruscamente a sx e continuare in orizzontale (per circa 5/10 min) seguendo comode e larghe tracce di camosci. Si arriva quindi in vista del letto del torrente, risalirlo sul fondo verso l' evidentissima la Torre delle Sorprese (in cima al canale visibile già dal parcheggio)
Da 1.5 a 2 ore. Avvicinamento con un certo impegno alpinistico (F+/PD-) Non sottovalutare gli ultimi 100 m di prato ripido, soprattutto in discesa.
Portarsi alla base del centro della parete, dalla cengia erbosa dove si sistemano gli zaini il primo tiro è 20 mt in alto a destra, si vede kinobi nuovo vicino a spit originale da 6mm. In caso di dubbio è l’ultima via a destra della parete. Risalire le facili rocce per 20 mt e ci si trova all’attacco del primo tiro.
- L1: 6b 45m – Salire direttamente la placca su cui è posto il primo fix seguendo la logica della roccia( chiodatura allegra) in direzione del tettino solcato da fessura visibile in alto a destra ( fix visibili). Con passo più fisico ribaltarsi dal tettino (masso incastrato con cordone) e continuare lungo la fessura fino alla sosta. La sosta è quella alla fine della fessura( fix Kinobi ), 2 m a sinistra si vede in placca la sosta di “Camoscio Stanco” su 2 raumer. 3 fix, 2 chiodi, 1 cordone, possibile integrare.
- L2: 6a 50 m – Salire verso destra su placca lavorata al primo fix, poi su dritti per muretti e placche fino alla sosta. Sosta visibile sul muro verticale alla fine della placca, comodo gradino. Bellissima lunghezza, chiodatura sofisticata. 3 fix, 1 chiodo, possibile integrare.
- L3: 6a+ 25 m – Dalla sosta traversare in orizzontale a destra, cengia, per 4 mt. Su dritti con bella scalata al primo fix, poi in leggero ascendente a sinistra portarsi in diedro rossastro sotto grosso tetto fessurato. Dal secondo spit, in cima al diedro a sn, traversare a sn 2 mt e si arriva in sosta. Tiro molto carino, 2 fix possibile integrare.
- L4: 7a 35 m Su dritti verso il primo bombè, poi muri e placche di gran classe sino alla sosta successiva. 6 fix, possibile integrare.
- L5: 6a+ 45 m Su dritti dalla sosta per bellissime placche, dall’ultimo fix salire tenendo la sinistra. sosta sulle placche sommitali. 5 fix, possibile integrare.
Doppie comode sulla via, soste attrezzate. Solo sulla penultima( fine l4) occorre aggiungere maillon e cordone.
Via completamente richiodata da Michele Perotti, Pietro Pellegrino e Jacopo Giordano.
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