In caso di forte innevamento la cascata potrebbe essere parzialmente coperta e potrebbero risultare difficoltosi i trasferimenti tra i vari salti. Prestare anche attenzione al rischio valanghe visto che l’itinerario si svolge in un’incassata forra sovrastata dal ripido versante che scende dalle propaggini del Monte Rosso d’Ala. Si consiglia di effettuare la salita in annate con scarso innevamento.
Nonostante la quota non molto elevata l’esposizione concorre a mantenere formata la cascata che risulta fattibile, in condizioni di adeguato freddo, anche a inizio marzo. Il salto più critico è il primo.
Attenzione alle pozze gelate! In esse l’acqua è profonda!
MATERIALE IN POSTO: nulla
MATERIALE OCCORRENTE: viti da ghiaccio, cordoni, utili ma non indispensabili due o tre friend medi
- L1: Il primo salto misura 60m e va affrontato sulla sinistra, vicino alle rocce (dove è anche possibile piazzare un friend). L’uscita dal primo più ripido muro (80°) potrebbe risultare un po’ delicata vista la cospicua portata d’acqua, un successivo tratto più facile (65° circa) porta all’intaglio dove si genera la prima pozza. Sosta su clessidra di roccia.
- L2: contornare sulla destra la pozza e salire il successivo breve muretto che immette nel fondo del torrente. Risalirlo facilmente fino all’inizio del secondo evidente salto.
- L3: il secondo salto misura circa 45m. Si risale direttamente (75°-80°) fino al suo termine dove si fa una sosta su viti su un ripiano alla base del terzo salto.
- L4: è il più facile e il più breve. Circa 30m a 70°. Sosta su massi.
- L5: risalire il letto del torrente superando brevi saltini e strozzature e giungendo alla base di una evidente cascata sulla destra (lato idrografico sinistro).
- L6: superare la cascata che dopo un primo tratto più verticale (80°) si abbatte progressivamente fino a restringersi nel letto del ruscello. Con 60m si giunge alla fine delle difficoltà sostando su alberi o su clessidra di roccia. Da qui uscire sui prati a destra.
Discesa:
risalire brevemente a destra il dosso erboso fino al suo culmine da cui, poco sotto in basso a destra, si nota l’Alpe Vallonetto. Scendere alle case e seguire il sentiero N°212 segnalato con bolli bianchi e rossi che riporta con ripide svolte al punto dove lo si era abbandonato. Da qui si torna a Mondrone.
Attenzione al ghiaccio sul sentiero!
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