8.8Km
La salita, con la scomparsa dei ghiacciai sul versante francese, è prettamente escursionistica con ormai una buona traccia anche nella parte finale del percorso. Non consigliabile con scarsa visibilità. Ad inizio stagione con neve utili i ramponi.
Da Torino attraverso il Colle del Moncenisio, quindi Col de l'Iseran e scendere in direzione di Bourg San Maurice fino a incontrare il bivio per Chenal.
Ampio posteggio alcune centinaia di metri prima del borgo (oltre la strada è vietata).
Da Chenal si percorre in la strada dapprima asfaltata e poi sterrata fino a incontrare il bivio per le Monal, che si raggiunge in circa 40′ e dove si trova il Refuge de Monal, in una bella conca prativa circondata dal bosco.
Dal Rifugio seguire le indicazioni per il Lac Noir, intercettando a 2076 m la pista sterrata per le Plan. La si segue ancora nel bosco e poi su terreno più aperto, con tratti in forte pendenza fino all’ingresso del vastissima conca pascoliva di Le Plan, dove si trova una piccola diga. Si scende leggermente nel pianoro seguendo la strada sterrata, e va attraversata fino al termine fino a raggiungere le ultime baite les Balmes a circa 2300 m, dove termina la pista.
Avvicinamento in mountain bike/ebike: da Chenal si segue integralmente la pista sterrata, con ottimo fondo, toccando le graziose borgate le Fenil e la Legettaz. Dopo la strada si immerge nel bosco, ed affronta tratti con pendenze molto impegnative (con ebike meglio, altrimenti si fa circa 1 km a spinta). Si lascia la bici alle baite di les Balmes o poco prima.
Si continua sul dosso erboso sopra i casolari (fontana) e si segue il sentiero che si addentra in un avvallamento con il torrente emissario del Lac Noir. Raggiunto un pianoro si attraversa il corso d’acqua e si riprende a salire per dossi erbosi, fino a raggiungere il vasto Lac Noir 2618 m.
La traccia, ora meno marcata ma sempre evidente, prosegue a sinistra a mezza costa fiancheggiando il costone ad ovest del lago, ed immettendosi nella conca alle pendici della barriera che sorreggeva l’ex ghiacciaio d’Archeboc. Poco distante, appena lasciato il lago, si incontra anche una sorgente d’acqua.
Entrati nel vallone si superano una serie di ripiani tra erba e le prime zone detritiche, giungendo a quota 2750 m circa, ai piedi di un esteso pendio di detriti. Qui occorre attraversare da destra verso sinistra, seguendo gli ometti e la traccia che si perde un po’, puntando ad una selletta alla base di una cresta con un ometto ben visibile perchè contro il cielo.
Raggiunto l’ometto si apre davanti una conca di pietrame, che va attraversata senza percorso obbligato, puntando ad una seconda selletta simile alla precedente (altri ometti) che precede una ulteriore conca di pietrame. Da qui si intravede il Lac Blanc sotto la Pointe d’Argentiere ed il vicino lago glaciale dell’ex ghiacciaio d’Argentiere; a questo punto (a meno di voler compiere la deviazione per raggiungere i laghi) si devia decisamente verso destra (nord) seguendo la traccia che risale con un po’ di fatica una china detritica, e poi gradualmente su terreno meno ripido e più solido, punta in diagonale verso sud-est, raggiungendo una conca a circa 3000 m, che precede l’accesso all’altopiano dell’ex ghiacciaio d’Archeboc, con alcuni spalti rocciosi, una estesa pietraia e qualche nevaio esiguo.
A questo punto per raggiungere prima la Pointe d’Ormelune, più ad est, si attraversa la conca in lieve salita (eventualmente sfruttando i nevai) raggiungendo una sella detritica poco al di sotto della cima, che si sale per sfasciumi 3256 m. Per la Pointe d’Archeboc (o Ormelune ovest) si segue la facile cresta che collega le due cime, con qualche zona di pietrame alternata a fasce più detritiche. Raggiunta la zona rossastra della Pointe d’Archeboc si incontrano varie tracce molto marcate che permettono il raggiungimento della vetta senza difficoltà 3272 m.
Per la discesa si sfrutta una traccia detritica, che si snoda nella pietraia del versante sud, puntando alla conca ex glaciale ritrovando il tracciato già percorso all’andata. Naturalmente se si volesse solo salire la Pointe d’Archeboc, questa traccia la si dovrà percorrere in salita (un po’ faticoso).
- Cartografia:
- IGN 3532ET (Les Arc - La Plagne)
- Bibliografia:
- Guida CAI-TCI
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