NOTA: dall'estate 2024 (esondazione dell'Etancons) l'accesso da La Berarde non è più fattibile ed è obbligatorio passare da La Grave.
Dal Rif. si sale una ventina di metri per incrociare il couloir Crapaud. Si raggiunge tramite una cengia una corda fissa che porta ad un ancoraggio a spit che permette con una doppia di raggiungere il ghiacciaio di Etancons (1h) ramponi utili e attenzione alle scariche provenienti dal Glacier Carré.
Si supera una prima barra rocciosa (zoccolo) a sx. di una caratteristica cascata d’acqua (camino).
Si raggiunge una zona facile (a volte con neve)e piuttosto sbriciolata. Si tende decisamente a dx. verso una caratteristica cresta rocciosa a dx di un evidente tetto dopra il quale corrono due severe vie di Cambon (La Chevauchée des..e Le Dossier du..)
S’individua allora sullo sperone una linea di fessure e senza percorso obbligato (5°/5°+) si arriva al tratto chiave della via (cheminée verte) spesso intasato di ghiaccio).Con due lunghezze (molto impegnative se con ghiaccio) si arriva alle cenge da bivacco poste all’estremità dx. del Glacier Carrè. Con altre 5 lunghezze di corda sempre sulla dx. ( a dx. della linea di Cambon La Chevauchée..) si raggiunge il “rateau de chevre). Da quì le difficolta diminuiscono ma occorre ancora tener duro per oltre 12/14 lunghezze di corda con tanto 3° e 4°….
L’arrivo in cima al Pic non segna assolutamente la fine delle difficoltà e la scelta della discesa migliore è in funzione di molti fattori (meteo, energie, esperienza e conoscenza)
Queste le possibilità:
– discesa classica (cresta ovest del Grand Pic 3°/3°+, Glacier Carrée, Muraille Castenlau, Cresta del Promontoire..) 4/5 ore…preventivare bivacco.
– proseguimento e traversata per cresta verso rif. de l’Aigle – idem come sopra
– a doppie (n. 24! prima sulla via “Dossier du..” poi su “Chevauchée..) sconsigliata se non si conoscono gli itinerari
Non c’è che l’imbarazzo della scelta, ma in qualunque soluzione che si sceglie ne risulta un problema delicato e impegnativo; prerogativa questa che differenzia sempre e comunque il vero e puro “stile Oisans”
- Cartografia:
- IGM 1:25.000
- Bibliografia:
- François Labande - Tomo1 (1995) : Partie nord ; Râteau, Soreiller, Meije, Grande Ruine
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