Meije (la), Grand Pic – Diretta Allain

Meije (la), Grand Pic – Diretta Allain
La gita
nodoinfinito
5 17/08/2021

Siccome la strada di la Berarde era chiusa causa frana, siamo saliti da La Grave. Si prende il primo troncone poi si traversa a sinistra in discesa per andare a prendere “les enfetchores”, uno zoccolo di 500m di dislivello di II-III. Arrivati in cima a questo, un breve tratto su ghiacciaio porta sotto alla breche, che si raggiunge passando una terminale che inizia ad aprirsi e una zona detritica molto instabile. Dalla breche si disarrampica sul facile ma molto esposto o a piacimento si fanno un paio di doppie (noi abbiamo fatto l’ultima). Da qui per facili nevai si raggiunge facilmente il Promontoire. (4.30h dalla funivia). Per andare ad attaccare la Allain ci sono due possibilità: si scende lungo la ferrata che porta al rifugio e contornando l’isolotto roccioso si sale verso l’attacco oppure (più corto ma più laborioso) dal rifugio si sale 20m ad una breche da dove una ferrata porta a una doppia, poi altre corde fisse depositano sul ghiacciaio. Per salire sul fateuil abbiamo usato la nuova linea chiodata dalle guide che permette di essere fuori dalle scariche del glacier carree. Ci sono due linee parallele rispettivamente 10m a dx e a sx del punto più basso della parete. Noi abbiamo fatto linea di sx che con 3 tiri max 5b ci ha portato al fateuil. Da qui un lungo “scrambling” come direbbero gli inglesi porta all’attacco vero e proprio della via. La via è poco attrezzata e spesso i tiri sono più difficili che sulla carta (qui lo zaino pesante gioca la sua parte). Pensavo di trovare roccia migliore visto che era rinomata per essere la migliore roccia degli ecrins, evidentemente lo standard è molto basso! Non abbiamo trovato la via molto evidente, spesso anche poco logica. Per questi motivi il tempo è volato e siamo usciti sulla cresta del promontoire. Abbiamo dormito in cima su comodissima piazzola e con vista pazzesca sulle alpi, stupendo bivacco. Erano pure presenti dei materassini e un sacco a pelo (bagnato). Noi ne avevamo uno in due ma siamo stati bene. Il giorno ci siamo svegliati con calma e siamo
scesi per la magnifica traversata delle creste, molto bella e semplice da individuare, in 3.45h eravamo in cima al Doigt de Dieu. Il tratto sotto il Dent Zgsimondy è attrezzato con una ferrata (??), solo in un punto il cavo è sommerso nel ghiaccio e serve prendere la picca. Se fosse più sommerso meglio avere picche non superlight visto che si tratta di una goulotte a 70 gradi su ghiaccio vivo. Dal Doigt si scende facilmente con tre doppie e qualche trasferimento su cresta.
Come detto da altri, se si arriva al rif d’aigle tardi e non si conosce la discesa meglio fermarsi a dormire, sono 1800m di discesa che includono un ghiacciaio abbastanza bucato, una ferrata e due ripide balze da disarrampicare dove è facile perdersi. Il resto lunghissimo sentiero fino a Villar d’arene da cui un breve autostop o 4km di sentiero riportano a La grave. (Dubito che avrete ancora voglia di camminare!).

Il cell prende solo sul versante nord, quindi lungo tutta la cresta cima compresa.

Con Lucas ottimo socio per questa bella avventura!

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