
in condizioni di innevamento, visto la forte inclinazione, d'obbligo l'uso dei ramponi le difficoltà potrebbero aumentare nell'affrontare le parti più pendenti.
non presenta ad oggi difficoltà oggettive, a parte lo sfasciume veramente instabile che mette a dura prova soprattutto in discesa e le pendenze che non mollano mai. due placche lisce da affrontare, e anche qui occhio alla roccia marcia che si stacca.
sempre utile l'utilizzo delle mani nella prima parte, quasi d'obbligo negli ultimi metri prima della spianata della vetta.
consigliato caschetto perchè la montagna scarica davvero molto, e anche i compagni che camminano dietro in discesa!
Prima Salita agosto 2012 - Pera- Ronchietto- Gavardi
si sale fino a Passo Planaval seguento ometti e bollini gialli (occhio agli ultimi nevai presenti e all’assenza di sentiero negli ultimi cento metri). non si attacca la cresta del Flambeau, ma ci si tiene più bassi, svoltando a destra e puntando lo scivolo ghiacciato del ghiacciaio del Flambeau.
si cammina su sfasciumi grossi e instabili, prestando attenzione a dove si mette i piedi.si raggiunge il primo nevaio tenendosi bassi lo si attraversa, si giunge ad una specie di colatoio che visto da sotto fa veramente impressione, lo si attraversa prestando attenzione alle rocce o scivolose per l’acqua di fusione o per il verglass.
si continua a salire in diagonale e si punta ad una evidente placca liscia di circa 3 metri. non è consigliabile aggirarla per il terreno franoso a picco sullo scivolo ghiacciato. la si affronta con passi di semplice arrampicata, massimo secondo grado, controllando molto bene gli appigli visto il terreno esposto.
a questo punto il terreno spiana un pò, si costeggia il secondo e il terzo nevaio e si arriva sopra allo sbocco dello scivolo di ghiaccio. a questo punto la vetta è proprio sopra di noi. si attacca quindi il tratto più scosceso ed esposto, gli sfasciumi diventano sempre più piccoli e franosi, si affrontano altre placche lisce, più lunghe ed esposte, l’uso delle mani è indispensabile. si giunge quindi all’anticima, dove finalmente il terreno spiana e in poco tempo si raggiunge l’ometto di veta. spettacolo a 360° su tutte le principali cime valdostane. la discesa si effettua per lo stesso itinerario, disarrampicando e prestando davvero attenzione al terreno infido e scivoloso.
abbiamo sistemato ometti lungo la via, ma visto la natura del territorio, non dureranno molto!
- Cartografia:
- L'Escursionista Editore Carta dei sentieri 1:25000 n. 2 La Thuile
- Bibliografia:
- Guida C.A.I. - T.C.I. Alpi Graie Centrali
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