La Valle Sant'Angelo è una delle valli meno conosciute della Majella.
Questa escursione, piuttosto impegnativa (ma di grande suggestione), offre la possibilità di avere una visione unica del versante Orientale della Majella, il più selvaggio ed il meno pubblicizzato e turisticizzato di tutto il massiccio: permette infatti di attraversare ambienti estremamente selvaggi sormontati da spettacolari pareti rocciose.
Il sentiero H10 parte dall’area faunistica del Camoscio appenninico di Lama dei Peligni (710 m.). Proprio sopra il Convento (741 m.) la strada diventa un sentiero che si inerpica sui ripidi versanti della montagna, scoscesi e scarsamente alberati (il “Mezzone”). Si costeggia la recinzione della Camosciara, prima sul lato a valle, poi guadagnando quota abbastanza ripidamente sempre a fianco del recinto. Arrivati a monte dell’area faunistica a quota 950 m. circa, si traversa lungamente fino ad entrare nella Val Faragna (un fosso parallelo e situato poco più a Sud di quello di S. Angelo) che si risale per un piccolo tratto guadagnando ulteriore quota. Un primo passaggio attrezzato con due cavi, permette l’uscita del sentiero sulla sx orografica della valle. Il sentiero poi traversa di nuovo fino ad un terrazzo naturale, dove sono situati una Croce in rami di legno ed una piccola scultura di S. Michele Arcangelo. Da qui si può godere di splendidi panorami verso il Paese di Lama dei Peligni e su tutta la valle dell’Aventino, ma anche in alto verso monte offrendo una panoramica spettacolare sulla Montagna di Cirasolo (Cerasciuolo), caratterizzata dalla presenza di sculture naturali di roccia calcarea e di numerose grotte, tra cui quella dove è incastonato l’eremo di Sant’Angelo. Da questo terrazzo naturale si scende con un secondo tratto attrezzato con catene, nella parte bassa del vallone Sant’Angelo (conosciuto anche con il nome di “Fosso di Cirasolo”). Entrati nel fondo della valle si risale fino ad arrivare ad una sorgente chiamata localmente “Acqua-Spogna”. Da qui traversando e risalendo ancora un pò si arriva sotto un imponente Obelisco roccioso, sottostante l’eremo. L’ingresso alla grotta è molto impervio e ripido ed il sentierino è fornito di un altro breve cavo che permette l’attraversamento di una Liscia rocciosa. Per tornare indietro e chiudere l’anello, si ripercorrono i propri passi fino alla base dell’imponente torrione roccioso. Tornati sul sentiero H10, si prosegue in direzione Nord traversando tra boschi misti e aree soleggiate, per poi iniziare la discesa fino ad intercettare prima una carrareccia e poi l’itinerario per famiglie 13 che riporta al punto di partenza.
- Cartografia:
- Carta 1:25000 Gruppo della Majella
Nelle vicinanze Mappa
Itinerari
Colle d’Acquaviva (Cima di) da Lama dei Peligni
Macellaro (Monte) dal Vallone di Taranta
Piano della Casa (Cima di) da Fara San Martino
Amaro (Monte) da Fara San Martino
5.8Km
Porrara (Monte) da Madonna dell’Altare
8.5Km
Porrara (Monte) da Palena
Pizzalto (Monte) Per la via di Sor Checco
Porrara (Monte) anticima 2100 m da Palena per il Guado di Coccia
Pischioli (Rifugio) da Balzolo per Fratanallo
12.2Km
Maielletta da Pennapiedimonte
12.2Km