6Km
Una serie fino al due raddoppiando i medi un paio di piccoli, picozza, ramponi.
Dal bivacco Bossi si raggiunge il colle del Breuil e si attacca la cresta in corrispondenza di un evidente camino obliquo e profondo (30 m, III grado). In caso di camino bagnato è possibile attaccare direttamente sulle placche poste alla sua destra (faccia a monte), per poi ricongiungersi alla cresta all’uscita del camino stesso (placche con passaggi di IV e IV+ in aderenza).
La prima parte della cresta è facile: si procede per circa 300 m senza percorso obbligato, in conserva, facendo attenzione a non spostarsi troppo sulla parete est. Si raggiunge così una prima spalla a quota 3.800 m circa.
Dalla spalla si continua su rocce facili obliquando verso destra fino ad arrivare a un canale che scende da un colatoio posto sotto un grande nevaio (circa 3 ore dal bivacco Bossi). Questo tratto è esposto alla caduta di sassi provenienti dal nevaio e dal colatoio, pertanto è consigliabile transitare in mattinata (la parete è esposta a est e prende sole fin dalle prime luci).
Si risale inizialmente a sinistra (faccia a monte) del grande nevaio seguendo il filo di cresta, quindi si attraversa a destra per aggirare una zona di placche situata al di sotto della spalla di Furggen (tratto esposto alla caduta sassi).
A destra delle placche si risale una specie di dorsale (passaggi delicati su roccia e neve/verglas ma non difficili), e con un lungo traverso verso sinistra (faccia a monte), sotto la testa del Cervino, si raggiunge la spalla di Furggen a quota 4.200 m circa.
La spalla non è particolarmente comoda, ma è presente una sosta a spit che consente una breve pausa.
Da qui ha inizio la parte tecnicamente più impegnativa della salita, i cosiddetti “strapiombi”.
- L1 – Risalire verso destra un facile canale friabile (III, 40 m) fino alla sua conclusione, dove si sosta su una cengia.
- L2 – Salire per circa 10 m su placche direttamente sopra la sosta (vecchi chiodi rinviabili), quindi traversare verso destra aggirando un muro verticale con due vecchi chiodi (da non salire). Proseguire sul limite superiore di un nevaio fino a uno spit e chiodo; continuare ancora in diagonale verso destra su placche appoggiate fino alla sosta (spit + chiodo).
- L3 – Traversare a sinistra fino a uno spit e poi salire verticalmente lungo una fessura-camino di roccia rotta (40 m, V+) dove si trovano due spit e alcuni chiodi. Sosta su terrazzino a sinistra (spit + chiodo). Tiro delicato a causa della cattiva qualità della roccia.
- L4 – Superare uno strapiombo su buone lame di roccia spostandosi a destra ed entrare in un vago camino che conduce a una cengia. Da qui proseguire verticalmente su una placca fino alla sosta situata sotto un grande strapiombo (2 chiodi).
- L5 – Traversare orizzontalmente a sinistra su roccia delicata ma non difficile (possibilità di assicurazione su spuntone all’inizio del traverso) fino a uno spit dove è possibile effettuare sosta (spit + friend).
- L6 – Salire verticalmente superando lo strapiombo ben appigliato e un vago camino (V sup) fino a una buona cengia (sosta su friend).
Da questo punto la cresta diventa più facile e la roccia decisamente migliore: con 3-4 tiri facili seguendo il filo dello spigolo si raggiunge una corda fissa che conduce direttamente sulla cima svizzera.
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