Adatto per notturne invernali conviviali e anche infrasettimanali vista la facilità dell'itinerario.
Percorso fattibile anche partendo dalla Certosa di Pesio sulla dx orografica sino alla casetta dei Guardiaparco per poi congiungersi a quanto descritto evitando così la zona di Malavalanca.
Arrivati alla Certosa di Pesio si prosegue in auto sulla strada che sale ora più decisa sulla destra del piazzale verso una serie di tornantini consecutivi. Finiti i tonanti si percorre il rettilineo che attraversa Villaggio d’Ardua e si parcheggia nei pressi del ponte che attraversa Pesio.
Da qui ci si incammina verso ciò che in estate è lo spiazzo del parcheggio camper Gambin (nome derivato dall’omonima fontana presente in quel luogo).
Il tracciato è battuto e ben evidente. Si prosegue sulla sx orografica del Pesio per circa 30-40 min. sino al bivio con il sentiero che porta all’ osservatorio faunistico.
A questo bivio in corrispondenza di una bacheca del parco svoltiamo a sinistra portandoci sulla dx orografica e proseguiamo sotto imponenti abeti bianchi seguendo sempre il tracciato della pista da fondo sino al successivo ponte dove dopo averlo attraversato teniamo la sinistra andando a costeggiare quella che è la riva inferiore del Pian delle Gorre per giungere poi al rifugio (50-60 min.)stupendamente illuminato e accogliente dove la polenta ci attende.
Per il ritorno si consiglia di compiere l’itinerario di andata in caso di abbondante innevamento in quanto la via sulla dx orografica di Pesio(La via asfaltata che in estate porta al Pian delle Gorre) anch’essa battuta passa sotto ad un canale della Bartivolera che sistematicamente fa scendere slavine sulla via chiamato Malavalanca.