- Accesso stradale
- ok alla diga
In giornata dalla diga passando dal rifugio andata e ritorno, i sentieri sono scorrevoli. Dal sentiero allo zoccolo si perde un po’ di tempo tra pietraie e sfasciumi, le tracce e gli ometti ci sono ma non sono subito evidenti né in salita né in discesa. Lo zoccolo per accedere alla via sembra inizialmente ostico ma è asciutto e comodo, segnato con vari ometti e varie possibilità, percorso senza corda in salita ed in discesa; ci sono le calate sulla destra ma se è come oggi non servono. Facile individuare l’attacco, inequivocabili ed elementari i primi tiri dove salgo molto spedito senza integrare nulla. Poi riesco ad incasinarmi finendo non so su quale via, di grado certamente più elevato. Sei tiri li abbiamo comunque fatti ma quelli in alto non sono del tutto identici a quelli della relazione. Ovunque guardavo c’erano chiodi, diedri e camini da farmi venire dei dubbi. Visto soste vecchie e nuove. L’ora è tarda e la nebbia avvolge ogni cosa da rendere inutile salire in cima che il gps indica proprio lì a 2 passi. Così ci caliamo velocemente alla nostra sinistra e rientriamo. L’idea era di scendere dalla normale ma l’unica cordata che abbiamo incontrato ci ha consigliato di calarci dalla stessa parete in quanto molto più diretta: grazie per la dritta. Pochissima gente in giro, mi aspettavo qualche cordata in più sulla parete. Giornata bella piena con Marco (phantom) in seconda per questo primo assaggio “molto ma molto formativo” sulla parete di questa grande montagna.