Chasseur (Col) traversata Rifugio Monzino – Rifugio Borelli per il sentiero attrezzato Too de la Granta Coursa

Chasseur (Col) traversata Rifugio Monzino – Rifugio Borelli per il sentiero attrezzato Too de la Granta Coursa
La gita
giuliof
3 07/09/2019
Accesso stradale
OK grande parcheggio Freiney.

Noi l’abbiamo percorsa in senso inverso, quindi 4 km in piano lungo il sentiero accanto al torrente, bosco di Peutery e ferrata Borelli in salita che è certamente più godibile per quanto riguarda il contatto con la roccia. Superfluo dire che farla tirando tutte le catene è un po’ sprecata: maggior fatica e minore soddisfazione. Idem a maggior ragione per le ferratine di accesso e discesa dal colle che richiedono, anche col bel tempo, un minimo di abitudine a facili ambienti alpinistici dove cominciano ad entrare in gioco un po’ aderenza e lo scarico del peso. Grazie agli input dei predecessori abbiamo fatto la scelta del percorso inverso che rende molto più agevole capire il da farsi anche senza gps e col maltempo. Maltempo con neve mista pioggia che noi abbiamo beccato dall’arrivo al Borelli fino al ghiaione sotto il ghiacciaio del Freney. In queste condizioni i soci sono un po’ titubanti e in certi tratti vanno in difficoltà e la giornata diventa più complicata e più lunga del previsto con rientro all’auto con quasi un’ora di torcia frontale. Gli stessi soci mi fanno anche notare che il cavo lato ovest è parecchio lasco. Mix di eventi che su di un percorso, tutto sommato semplice con condizioni asciutte, può complicare non poco le cose. Tutto il materiale che avevamo con noi è venuto utile, dalla corda ai ramponi usati solo per l’esigua lingua di neve ghiacciata che abbiamo trovato alla fine della discesa attrezzata, anche cordini e discensori è meglio averli. I ghiaioni sottostanti le seraccate sembrano privi di rischi ma le placche bagnate dalla pioggia, il nevaio gelato, qualche tratto di ghiaccio vivo e la discesa dal colle anch’essa su placche lisce e bagnate hanno richiesto del tempo per arrivare al sicuro sotto il Monzino dove si trovano ometti e sporadici bolli blu solo nell’ultimo tratto. Anche qui chi è abituato a muoversi su sentieri pieni di bolli di vernice può avere qualche problema. Con l’ora ormai tarda siamo scesi direttamente dalle comode scale del Monzino senza passare dal rifugio e rimandando la scoperta del sentiero Glarey ad altra occasione, magari usandolo in alternativa alla ferrata per accedere a qualche via di roccia che sovrasta il rifugio. A chi fatica su percorsi come questo suggerisco caldamente di farsi ogni tanto e senza vergogna qualche giornata in falesia anche solo su gradi didattici. Incontrato solo qualcuno sulla ferrata con le catene, poi solo noi.

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