2.2Km
Per informazioni aggiornate sulle condizioni dell’itinerario contattare il rifugio Gianetti al numero 0342.64.51.61, dove é suggerito pernottare.
Soste attrezzate con spit fix inox, tranne la S2 da attrezzare su spuntoni. In via chiodi vecchi da verificare, portare una serie di friend e qualche nut medio, cordoni da 3,00 m., cordini, utilizzare corde da 60 metri.
Altri Riferimenti bibliografici:
“Solo Granito”Masino Bregaglia Disgrazia. Arrampicate classiche e moderne di M. Sertori e G. Lisignoli. Edizioni Versante Sud. Luglio 2007.
“Masino Bregaglia” Regno del Granito di A. Gaddi. Giugno 2007.
“Dal Pizzo Badile al Bernina” le 100 più belle ascensioni ed escursioni in Valmasino e Bregaglia, Disgrazia, Bernina, Egandina. Di G. Miotti e A. Gogna. Editore Zanichelli. Ottobre 1986.
Dal parcheggio proseguire lungo la strada che costeggia gli edifici dei Bagni fino ad una radura con paline indicative, seguire a destra l’indicazioni per il rifugio Gianetti e salire il sentiero nel bosco. Raggiungere l’Alpe Corte Vecchia e successivamente le Termopili, una caratteristica strettoia tra due grossi massi. Proseguire ancora nel bosco fino ad una grande cascata.
Oltrepassarla e raggiungere il grande altipiano detto il “Pianone”. Superare un ponte e proseguire su un ripido sentiero rimontando sulla sinistra un costone roccioso. Proseguire ancora per il sentiero intervallato da alcune placche di roccia e raggiungere un grosso ometto di pietre con bandierine colorate. Proseguire ancora per dossi e pietraie fino al rifugio Gianetti a quota 2534m (3h00).
Dal rifugio salire in direzione Nord per tratti erbosi e pietraie (ometti segnavia verniciati di rosso), raggiungere un grosso ometto di pietre in prossimità dell’appariscente struttura rocciosa chiamata “Dente della Vecchia”.
Aggirare a sinistra le placconate inferiori dello spigolo Sud alla Punta Torelli salendo un breve canale, compiere un largo giro sulla sinistra e portarsi alla base dell’evidente rampa rocciosa che da sinistra a destra culmina sullo spigolo evitando il primo tratto strapiombante (1h00 dal rifugio, 4h00 dai Bagni di Masino).
Le placche inferiori dello spigolo rimangono spesso parzialmente innevate, per procedere in sicurezza è consigliabile utilizzare calzature adeguate e un picozzino.
- Lunghezza 1, II, III, 30 m:
Salire centralmente la rampa collegando una serie di ampie fessure e facili gradoni. Sosta su spit con cordino. - Lunghezza 2, III, 50 m:
Ancora in verticale per fessure e gradoni, raggiungere una piccola sella posta sullo spigolo, sosta da attrezzare su spuntoni. - Lunghezza 3, III, III+, 55 m:
Salire sul filo dello spigolo per qualche metro, uscire a sinistra su comoda cengia, percorrerla fino alla base di un diedro, scalarlo riguadagnando il filo dello spigolo, proseguire aggirando sulla destra un grosso masso (attenzione a qualche zolla erbosa) e sostare alla base di un ripido salto verticale di roccia gialla e nera dove iniziano le difficoltà. - Lunghezza 4, V, V+, 25 m:
Salire in direzione del primo chiodo (colore rosso), rimontare il piccolo strapiombino e proseguire su placca obliquando a sinistra, raggiunta la sommità sotto una piccola fascia di roccia aggettante, traversare a destra un paio di metri, salire un breve diedrino che porta alla base di uno strapiombo, aggirarlo sulla sinistra per una buona fessura e sostare sulla sua sommità. Due le soste attrezzate; su 2 spit o su spit e chiodo vecchio. Lunghezza ben chiodata, ricordarsi di allungare con un cordone il chiodo con fettuccia prima dello strapiombo per evitare spiacevoli attriti in fase di recupero delle corde. - Lunghezza 5, V, V+ 35 m:
Salire per circa 2 metri la fessura svasata in verticale alla sosta fino ad un chiodo con anello, superiormente la fessura si allarga fino a diventare un camino molto stretto, liscio e difficilmente proteggibile, salirlo oppure con un passo delicato traversare a destra, aggirare uno spigolino e salire in verticale una serie di fessure svasate ben proteggibili con friend medi fino ad un terrazzino posto alla base di un breve diedro fessurato, scalarlo e sostare su 2 spit in prossimità di una piccola forcella sovrastata da un grosso gendarme denominato il “Dente”. - Lunghezza 6, IV+, 35 m:
Raggiungere la piccola forcella, aggirare il “Dente” sulla destra portandosi sul lato orientale dello spigolo, continuare la traversata in massima esposizione sfruttando delle piccole fessure (chiodi), raggiungere un netto intaglio e sostare alla base di una placca fessurata. - Lunghezza 7, IV, III, 40 m:
Salire un paio di metri, raggiungere l’ampia fessura che percorre la placca da sinistra a destra, seguirla fino a che si esaurisce sul filo dello spigolo, aggirare sulla sinistra un masso e sostare alla base di una ripida placca gialla. - Lunghezza 8, V, 10 m:
La placca è breve e non difficile, ma completamente sprotetta. Salirla al centro, superare la parte iniziale su piccole tacche, raggiungere un vena di quarzo bianca in rilievo e proseguire obliquando leggermente a sinistra fino alla sommità. Sosta su 2 spit e cordino. - Lunghezza 9, IV-, III, 40 m:
Scendere ad un netto intaglio, salire a sinistra una breve fessura sovrastata da una piccola nicchia con un masso incastrato (cuneo di legno), oltrepassare la nicchia, salire una breve placca a lame e sostare su comoda cengia. - Lunghezza 10 e 11, II, I, 80 m:
Proseguire in sulla cresta su grossi blocchi e raggiungere la croce di vetta.
Discesa:
La discesa viene effettuata lungo la cresta Sud-Ovest, via normale di salita alla Punta Torelli.
Scendere su grossi blocchi e gradoni, giunti ad un netto intaglio, scendere per circa 20 metri nel canalino a sinistra, è possibile effettuare una breve calata in corda doppia già attrezzata con un cordino bianco ripassato in una clessidra formata da due grossi massi, proseguire in diagonale a destra (faccia a valle), seguire qualche ometto di pietre sporadico che porta ad una serie di cenge erbose e successivamente alle placche basali della costiera rocciosa. Continuare la discesa su pietraie (ometti), lasciare sulla sinistra il “Dente della Vecchia” e raggiungere in breve il rifugio Gianetti (1h00).
(Aggiornamento: relazione a cura di Simone Rossin , da un’ ascensione effettuata con Davide Brogioli il 16 Luglio 2009)
- Cartografia:
- Kompass, Foglio 92 – Chiavenna, Val Bregaglia, scala 1:50.000
- Bibliografia:
- Sul granito della Valmasino - G. Miotti e L. Mottarella. Editore Melograno, Aprile 1982
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