Saler (Cima) da Ceresetta

Cotto da due giornate “congressuali” che mi hanno piuttosto stressato chiedo a Michele di trovare una gita corta e non troppo impegnativa. Mi propone Cima Saler: partendo da Ceresa 800 metri di dislivello. Va benissimo! Peccato però che: non abbiamo capito che la pozza dove abbandonare il sentiero (si fa per dire!)era quella in prossimità del cartello, ormai illeggibile, che punta a destra; che ci siamo trovati alle miniere, in un ambiente che ricorda “Il Signore degli Anelli”, dopo avere seguito i segnavia che non indicano un sentiero come lo si intende normalmente, bensì un ravanamento continuo su ripido pendio erbo/boscoso, scivoloso e disagevole; che dopo le miniere abbiamo divallato nel Vallone opposto e, dopo essere scesi per qualche decina di metri abbiamo iniziato un terrificante traverso ascendente in mezzo ad una boschina spesso quasi impenetrabile; che, su consiglio di un cacciatore “in agguato”, abbiamo seguito la cresta in direzione di Cima Loit, dapprima boschinosa e poi erbosa e scivolosa, comunque sempre ripida e faticosa; che giunti su Cima Loit abbiamo dovuto perdere circa 250 metri di quota su terreno erboso, ripido e scivoloso per giungere al colletto dell’Alpe Belvedere e poi risalire per altri 50 metri fino a Cima Saler; che, sentiti gli innumerevoli spari che giungevano dalla direzione da cui saremmo dovuti scendere, abbiamo preferito risalire 250 metri su terreno erboso, ripido e scivoloso per ritornare a Cima Loit (fare la fine del cinghiale sarebbe stato imbarazzante) per un dislivello complessivo di circa 1300 metri e, per di più, prevalentemente su terreno erboso che io detesto; che finalmente giunti a Vasario ci è toccato un ennesimo “ravanage” per trovare la esigua traccia che ci riportasse a Ceresa dove avevamo la macchina. Spero che tutto questo giustifichi la scelta di dare una sola stellina, anche se il tempo è stato più che buono ed il panorama interessante. Però in fondo, ma proprio in fondo, ci siamo anche divertiti. Forse siamo un po’ dementi!