Il Parinacota è uno dei “6000” più appetibili nel Parco Nazionale del Sajama, e viene salito con buona frequenza per via della relativa facilità della via normale che sale per il versante Ovest con partenza da Pueblo Sajama. E’ una delle grandi montagne della Cordillera Occidental, e una di quelle più frequentate. Questa montagna insieme al suo “gemello” Pomerape sono posti sul confine tra Bolivia e Cile, e vengono chiamati “payachatas” che letteralmente significa “vulcani gemelli”. Il Parinacota ha proprio la classica forma a cono perfetto tipico dei vulcani. E’ un vulcano spento, ma ha conservato un grande cratere, largo circa 300 metri e profondo 250…davvero spettacolare da osservare, con colori molto accesi e talvolta innevato e/o orlato di penitentes. L’ultima eruzione di questo vulcano sembra risalire a 1700 anni fa. Sono stati individuati almeno 5 grandi cicli eruttivi nella sua evoluzione, e 13 mila anni fa fu oggetto di una grande eruzione, dove valanghe di lava scesero lungo il suo versante Ovest (lato cileno) riempendo la Valle superiore di Lauca e formando uno sbarramento naturale che formò l’invaso dove attualmente c’è il Lago di Chungarà, il più grande ed esteso della zona ! La salita da Pueblo Sajama (proposta e descritta in questa relazione) si svolge su ghiaietto e sabbia fine, dal Campo Base al Campo Alto m. 5200, e su pietrame misto a neve da qui fino alla vetta. Di fatto il ghiacciaio è molto ridotto, e nel giro di qualche anno potrebbe anche scomparire. Allo stato attuale (23 agosto 2010) si sale praticamente senza dover toccare il piccolo ghiacciaio e senza utilizzare i ramponi. Insomma è ben diverso da tante foto che avevo visto su internet. Oggi si sale camminando su tracce di sentiero, ripidi pendii di pietrame e facili roccette. E’ solo faticoso per via della quota, del dislivello e per la natura del terreno, ma non ci sono difficoltà tecniche. Da Pueblo Sajama conviene utilizzare un mezzo fuoristrada per arrivare al Campo Base a quota 4750 m. dato che ci sono ben 25 km. di stradina sterrata da superare..! E, normalmente si salta il Campo Base, portandosi direttamente al Campo Alto m. 5200, posto sotto il colle che si apre tra il Parinacota (a sinistra) e il Pomerape (a destra). E da qui il giorno successivo si sale in vetta. Dalla cima è possibile rientrare senza problemi al Campo Base e a Pueblo Sajama nel corso della stessa giornata. Il periodo idoneo per l’ascensione al Parinacota va dal mese di giugno fino a settembre, sarebbe meglio a giugno quando l’immenso cono di questo vulcano è ancora ben innevato…in questo caso la salità diventa decisamente più interessante e piacevole ! Solitamente le temperature non sono proprio rigide come sul Sajama, ma anche qui abbigliamento, tenda e materiali devono essere comunque adeguati alla permanenza in alta quota ! Non serve quindi la corda, ma solo piccozza e ramponi al seguito. Mentre è richiesto un buon grado di allenamento perché la progressione, pur essendo facile è decisamente faticosa…andateci e capirete perché !! La quota ufficiale riportata sulla guida di J. Biggar e sulle carte boliviane è 6342 m. ma noi, con l’altimetro tarato a Pueblo Sajama, abbiamo rilevato una quota reale superiore, che corrisponde ai 6380 m. L’unica guida di riferimento, anche se molto sintetica e senza descrizione della via di salita è : The High Andes – A Guide for climber di J. Biggar, disponibile solamente in inglese. E’ un 6000 che merita di essere salito comunque, sia per la bellezza del paesaggio, per l’ambiente selvaggio e lo splendido panorama che è possibile ammirare dalla cima ! L’avvicinamento stradale da La Paz per Patacamaya richiede 5 ore fino a Pueblo Sajama.
Avvicinamento
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Descrizione
Da Pueblo Sajama m. 4250, si deve seguire una stradina sterrata che procede verso sinistra, in direzione del Parinacota. Sono 25 km. che è opportuno percorrere con automezzo fuoristrada…che conduce direttamente al Campo Base m. 4750, un pianoro sabbioso che ormai è in disuso. Da qui si segue un sentiero appena evidente nella grande distesa di sabbia e ghiaia che sale verso sinistra, in direzione del nostro vulcano. Si sale prima su terreno quasi pianeggiante, poi una rampa detritica che va superata a sinistra conduce ad un pianoro superiore, dove si prosegue tenendosi prima al centro del vallone e poi verso sinistra, su terreno sabbioso e con grandi massi erratici di chiare origine vulcanica. Salendo su pendii di inclinazione moderata si raggiunge una piccola conca, poco sotto il colle posto tra il Parinacota e il Pomerape a quota 5200 m. dove normalmente si piazza il Campo Alto. Volendo è possibile salire ancora 150 m. di dislivello e portarsi al colle, ma in caso di vento forte potrebbe risultare problematico montare la tenda. (ore 2,00 dal Campo Base). Da qui si prosegue seguendo un sentiero che risalendo tra grossi massi conduce al Colle a quota 5350 m. Da qui si volge a sinistra e si inizia a risalire l’ampio crestone Ovest del Parinacota su traccia di sentiero (segnata con rari ometti) inerpicandoci su ripide pietraie, canalini e tratti di facili roccette gradinate fino a raggiungere i margini di un piccolo ghiacciaio con penitentes. Si può decidere se superare direttamente il piccolo ghiacciaio a destra oppure volgere a sinistra per detriti ripidi e faticosi fino a raggiungere il bordo del vastissimo cratere sommitale. Dal bordo del cratere sommitale si sale lungo il costone di destra, superando un piccolo residuo di ghiacciaio con piccoli penitentes si sale verso il punto più elevato di questa grande montagne, costituito da un becco roccioso, la cui sommità è abbastanza spaziosa e segnata da un piccolo ometto di pietre. La cumbre del Parinacota è finalmente raggiunta ! (ore 6,00 / 8,00 dal Campo Alto alla cima). In discesa prevedere almeno 3 ore. Si scende lungo lo stesso itinerario, oppure verso destra per ripidissimi ghiaioni direttamente a vista verso il Campo Alto.
- Cartografia:
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foglio 5739-I IGM boliviano in scala 1:50000 oppure foglio 19-10 IGM cileno in scala 1:250000
- Bibliografia:
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The High Andes A guide for climber di J. Biggar (Andes Editions)
Ultima revisione 02/01/2021
Autori:
ste_6962