Avvicinamento veloce fino al Col d’Aussois e poi breve discesa fino alla prima forcella (ometti ben visibili dal colle). La discesa invece per raggiungere l’attacco della via si svolge su pendio ripido ma con traccia di sentiero. Noi pensando di essere a giugno abbiamo portato picca e ramponi ma in realtà il nevaio è in condizioni da fine estate e volendo non si tocca neanche. Le placconate che danno accesso alla cresta vera e propria non sono difficili ma discretamente esposte e poco proteggibili. Molto liscio il primo tratto di cresta (già un bel IV nel tratto con 2 fix) e poi più facile. Per il tiro di V abbiamo utilizzato le scarpette perché, per quanto il tiro sia molto bello e divertente da scalare, la placca è davvero liscia e bisogna spalmare, con gli scarponi la vedo difficile. Abbiamo poi proseguito io in scarponi e il socio in scarpette comode, soluzione comunque con il suo perché (parola d’ordine: placca, dalle, slab). Bellissimo il tirone finale, alla ricerca di fessure fino a sbucare sulla spartana cima. Discesa comoda e veloce su sentiero. Materiale usato: corda da 50m, set di friend, 8 rinvii di cui 2 allunghini (necessari per l’ultimo tiro). Materiale in via ottimo per dare indicazioni sul percorso. La cresta è lunga quasi 400m D+ e prende il suo tempo (un po’ più di 3:30h per noi), per caratteristiche direi simile alla NW del Visolotto o la via del Presidente al Gran Carro.
Finalmente questa bella cresta che io e Marco da tempo “guardavamo “, ovviamente sulle guide visto che il posto rimane lontanuccio. Panorama decisamente di prim’ordine.