650m
Materiale necessario: due corda da 50 m, set completo di Friends, 5/6 chiodi, fettucce e cordini da abbandono in abbondanza.
Da Ruz per sentiero n,2 salire in circa 2h30 al rif. Crete Seche. Per stesso sentiero rimontare la comba detritica a monte di esso passando a lato il bivacco Spataro che rimane alla propria sx al di la del ruscello. Si accede al cosiddetto Plan de la Sabla che va attraversato per intero seguendo ometti e frecce gialle e porta a salire in direzione ovest con numerose svolte in direzione del Colle di Mont Gele’.Dal colle si prende la cresta verso sinistra fino a raggiungere le pareti della becca Fauderey che si attacca seguendo i primi Spit.
Da qui in avanti si sviluppa la prima parte di cresta (quella più addomesticata ) su difficoltà alpinistiche valutabili come AD+/D-, costantemente con notevolissima esposizione, alternando tratti di roccia di buona qualità ad altri molto più mobili e precari. Fino al bivacco l’itinerario è abbastanza semplice da seguire grazie a diversi segni di passaggio cordoni chiodi e spit. Da lì in avanti inizia la vera e propria avventura che porta a percorrere 18 vette principali alternate da molte vette secondarie. Fare una relazione dettagliata è pressoché impossibile in quanto l’unica cosa veramente di aiuto risulta la capacità di lettura e l’abitudine a muoversi su questi terreni. La roccia alterna dei tratti buoni ad altri decisamente scadenti con difficoltà che non superano mai il quarto superiore. Si incontrano solo due chiodi su tutta la via dal bivacco in avanti e si consiglia di portare molto materiale ed abbandono in particolare fettucce e cordini per allestire soste dove necessario. Possibilità di abbandonare l’itinerario dal colle Florio scendendo verso sinistra ma opzione abbastanza sconsigliata conviene invece puntare al col de Brison dove si può incrociare il sentiero che riconduce in un paio di ore ad Oyace. Materiale necessario: due corda da 50 m, set completo di Friends, 5/6 chiodi, fettucce e cordini da abbandono in abbondanza.
La prima traversata integrale della cresta del Morion fu effettuata dal 2 al 3 settembre 1943 da Alessandro Miotti e Toni Gobbi, mentre la prima traversata invernale integrale fu ad opera di Loris Rigollet e Patrick Rollin nel marzo del 2012. Oggi sono in pochissimi a cimentarsi in questo vero e proprio viaggio in alta quota, per il quale sono necessari almeno due, ma anche tre giorni, in base alla velocità della cordata.
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