700m
Itinerario sconsigliato con scarsa visibilità, assenza di sentiero dopo il bivacco.
Se si parte da Eternod, raggiungere il borgo e lasciarlo in basso proseguendo sulla sterrata in ottime condizioni per circa 1 km, posteggiando nel tornante oltre il quale si trova il divieto di transito.
Partenza da Eternod (consigliato):
dal tornante si percorre la strada sterrata sulla destra, pressochè pianeggiante, che dopo una curva si immette dall’alto nel Vallon de Menouve (si intravedono sotto le case di Prailles). Attraversato un pascolo si entra nel bosco incontrando il tracciato del Ru Neuf d’Eternon, nel fresco bosco, che condurrà ai pascoli dell’Alpe Comba German 1812 m.
Partenza da Prailles (più lungo):
Dal parcheggio poco a monte di Prailles Dessous 1566 m) imboccare la strada sterrata che si inoltra nel Vallon de Menouve seguendola, per poco meno di un chilometro, fin dove si incontra un sentiero che scende verso destra (indicazioni poco prima sulla sinistra per l’Alta Via n. 1 e i sentieri 20 e 20B e freccia gialla su pietra all’imbocco del sentiero), attraversa un ponte sul Torrent de Menouve, poi inizia a salire nel bosco di conifere che ricopre il versante orientale del vallone. Raggiunto un ripiano poco sotto l’Alpe Comba German, si abbandona la pista del vallone per raggiungere il sovrastante alpeggio, e da qui collegarsi al percorso proveniente da Eternon.
Si prosegue sulla pista, lasciando a destra il vasto ripiano erboso di Gran Menouve e si arriva al termine del vallone, dove si attraversa il torrente sulla destra raggiungendo il grosso alpeggio Arvus 1985 m dove la strada termina. Va ignorata invece la strada poderale di sinistra che si inerpica sul costone e termina all’Alpe Tsa Nuova, sotto il Colle Nord di Menouve (è il vallone parallelo a quello del bivacco).
Il sentiero prosegue proprio a monte dell’alpeggio, e dopo una serie di tornanti sul costone di rododendri e mirtilli si raggiunge una dorsale erbosa che in breve conduce al bellissimo Bivacco Molline 2416 m.
A questo punto le opzioni di salita sono molteplici:
A (difficoltà EE) – ci si abbassa nella piccola conca sottostante il bivacco, posta ad ovest, per salire il ripido dosso seguente intercettando una piccola traccia di sentiero tra i cespugli. Superato il dosso, si apre una valle sospesa parallela alla lunga cresta che conduce al Mont de Menouve. Per un tratto una traccia diventa più marcata e contrassegnata da diversi ometti, e si snoda tra comodi prati costellati di massi. Poi, gli ometti spariscono (oppure più probabilmente portano direttamente alla cresta sovrastante in prossimità del Gran Molline), ma si può proseguire a vista su terreno comodo in diagonale ascendente puntando verso la cima.
Si attraversano zone erbose alternate a brevi colate di lose accatastate, comode da attraversare, finchè si arriva al punto in cui il vallone sospeso termina e prosegue con il pendio di salita alla cima a circa 2800 m. Qui si può salire a a piacimento per un centinaio di metri dislivello lungo il ripido pendio di detriti e pietre, restando inizialmente a sinistra dove il terreno risulta migliore. Si punta poi ad attraversare un ripiano in corrispondenza di alcune bancate di roccia biancastra, e da qui in breve si giunge sulla dorsale spartiacque con il vallone di Menouve.
Si resta sulla dorsale fino ad una placconata di roccia, che va aggirata comodamente per un terrazzo sul versante sud-est, quindi si rimonta in cresta ed in pochi minuti, superando una breve rampa un po’ più franosa e ripida, si perviene in vetta.
B (difficoltà EE) – Si continua nella valle erbosa oltre il bivacco, diretti verso il Col Molline/Col Annibal, aggirando il dosso che si presenta sulla sinistra; al termine si sale per dossi prativi in direzione del pendio detritico a sinistra della cima, intercettando il percorso A.
C – Salita dalla cresta nord (difficoltà F):
superato il bivacco si entra nel vasto pianoro erboso solcato da un ruscello e si devia verso il vallone di sinistra (l’altro porta al Col d’Annibal) raggiungendo la zona del Col de Molline, a breve distanza dalla poco marcata Punta di Crete Seche. Per cresta portarsi sul culmine della Pointe de Crete Seche. Si piega quindi a sud, e sempre stando sulla ampia e detritica cresta ci si porta alla base dell’affilata cresta nord della nostra montagna. Che si supera per brevi salti rocciosi facilmente aggirabili sul lato sx, oppure superabili direttamente con divertente arrampicata passi di II su roccia di qualità pessima.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n° 4 Monte Bianco, A.P.T Gran S. Bernardo 1:30.000
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