Marbrées (Aiguilles), Cresta dello Jetoula – Via Panei-Chiornio

Marbrées (Aiguilles), Cresta dello Jetoula – Via Panei-Chiornio
La gita
abo
4 06/07/2022

Partiti con la prima benna. Il canale marcio iniziale e lo zoccolo di rocce bianche (che anche noi abbiamo trovato parzialmente umido e che anche affrontandolo in conserva porta via tempo) possono essere evitati salendo da una rampa-canale più a monte (si vede poi dalla skyway): in questo modo si risparmia un sacco di tempo (i francesi dietro di noi sono infatti comparsi magicamente davanti al primo tiro della 2a torre). Sul tiro di A0 si trovano mille chiodi mentre sul resto della via bisogna salire proteggendosi alla grande su friend (pochi ch. in giro e soste tutte da attrezzare), possibilità di piazzamento infinite. I tiri sulla 4a torre valgono la via: fessure a gogo, sostenute e bellissime su granito 5*. Nei tratti difficili la roccia è ottima, altrove è da discreta a sfasciumosa (come nel tratto che precede la Dent). Soste per le calate in ottime condizioni. Peccato non aver salito la Dent (davvero un bel missile) ma abbiamo preferito salire fino alla cima sud delle Marbrees. Bellissimo anche il tratto finale sulla Tour: noi l’abbiamo salito frontalmente in 2 tiri sbucando giusto in cima ma se si vuole recuperare tempo conviene evitarlo dalla rampa sulla dx.
Materiale usato: corda da 50m, set di friend completo fino al #3, cordini (anche lunghi per le soste su blocchi), 8 rinvii (per il tiro di A0 o non si passano tutti i ch. o si recuperano man mano che si sale, altrimenti ne servirebbero almeno 12). Scarpette dalla 3a alla 5a torre (che fanno godere a pieno delle fessure e permettono di salirle senza magonare troppo), il resto in scarponi con alcuni tratti delicati. Discesa dalle Marbrees con una prima calata subito sotto la cima S (fix con anello, 20m), poi discesa su sfasciumi marci verso W fino al sommo di un salto e poi con un’ultima calata da 25m da un cordino su masso si arriva giusti al ghiacciaio (ramponi utili ma assolutamente non indispensabili).

Leggendo la descrizione mi chiedevo perché ci avessero messo 3 anni ad aprire questa via: vista la lunghezza della cresta e il numero di cunei di legno in via ho poi capito il perchè!
Oggi discreto affollamento: davanti 2 cordate razzo di francesi (che hanno salito anche la Dent) e dietro un’altra cordata di simpatici ragazzi. Con Pietro, oggi più che mai ottimo secondo, anche quando è stato il momento di mettere il turbo per non perdere l’ultima skyway.

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