Raggiungere il casotto di Levionaz Inferiore salendo dalla frazione di Tignet (più ripido e diretto) oppure da Eau Rousse (più lungo e pianeggiante). Dal casotto abbandonare il sentiero e prendere la lunga cresta nord della vetta. Si alternano tratti erbosi a tratti rocciosi senza incontrare difficoltà degne di nota. Dove la cresta spiana, si raggiungono una serie di puntine (una con grosso omone chiamate “Costa della Tsò”) e poi scavalcate queste si scende ad un colletto. Da qui la cresta si impenna e diventa più impegnativa, direi sul I° continuo sino a raggiungere una placca liscia dove l’unico passaggio con qualche appiglio si trova esattamente sul filo (III°), esiste comunque la possibilità di aggirare l’ostacolo sul lato sinistro per cenge esposte. Superato questo ostacolo si procede in cresta (II°/III°) o volendo trovare difficoltà minori sempre sul lato sinistro. Sino ad incontrare un dentino che richiederebbe una doppia per scendere (presumo un IV°), si aggira pure questo a sinistra sempre su cenge esposte passando un caratteristico ponticello naturale (enorme sasso di traverso nel canale). Da qui si procede in cresta con sempre la possibilità di aggirare a sinistra (in cresta ottima roccia) per poi raggiungere l’aerea vetta poco dopo.
DISCESA: per itinerario di salita, volendo dalla puntina con grande omino si può scendere la cresta NE raggiungendo un altro grosso omino e poi con lungo traverso verso nord su pendii erbosi ripidi si raggiunge il sentiero nel vallone sottostante che riporta al casotto di Levionaz. (attenzione la discesa diretta nel vallone è interrotta da una fasci rocciosa che credo non percorribile)