Lazin (Piata di) da Lasinetto per la Bocchetta di Fioria

Lazin (Piata di) da Lasinetto per la Bocchetta di Fioria
La gita
erba-olina
5 03/08/2019
Accesso stradale
Accesso a Lasinetto vietato ai non residenti. Lasciare l'auto al ponte.

Condizioni del percorso non dissimili da quelle relazionate gli scorsi anni. In generale c’è erba piuttosto folta e alta ai lati del tracciato fino al bivio per la Bocchetta delle Mule (q. 2350), poi migliora ma si cammina comunque tra pietre, erba e rocce montonate, mai su un vero e proprio sentiero, la progressione quindi non è agevole. Numerose tacche bianco/rosse e rosse guidano fino alla Bocchetta Fioria, poi ometti, facilmente visibili in salita, un po’ meno in discesa. Essendo una zona soggetta a nebbie pomeridiane da calore, non conviene avventurarsi fuori dall’itinerario indicato in caso di scarsa visibilità e se non si conosce più che bene il territorio, specie tra la Bocchetta Fioria e la cima. Il GPS può tornare utile.
Nel tratto tra Lasinetto e il lago Lazin vi sono due perdite di quota abbastanza importanti ed esistono due varianti che permettono di evitarle: la prima, di cui abbiamo visto il bivio, è ormai quasi impraticabile stando alle informazioni avute e non l’abbiamo percorsa; la seconda si trova a q. 1630 circa all’attraversamento di un ruscello ed è segnalata dalla scritta “Variante” un po’ sbiadita su una pietra. La vegetazione al di là del guado sta inghiottendo il sentierino ma con un po’ di attenzione lo si riesce a seguire e a raggiungere il tratto attrezzato su placca liscia che è dotato di un canapone nuovo, poi si continua sulla labile traccia sino a ricongiungersi all’itinerario principale. In questo modo si fa una sola risalita e il dsl da GPS è sui 2250 m. per 20 km abbondanti.
Giornata serena sino alle ore centrali, poi le ben note nebbie da calore han precluso un po’ i panorami. Nonostante questo, spettacolare la vista di Levanne, GranPa, Apostoli, Monveso e Roccia Azzurra oltre a Tersiva e Lavina.
L’ambiente dal Lago Lazin in su è semplicemente stupendo, pendii erbosi intervallati da enormi rocce montonate, montagne come Colombo e Boiret che mostrano il loro lato più severo ed arcigno, la vastissima dorsale per la Piata e l’incredibile pianoro della cima con il patterned ground derivante dall’azione del gelo! Tutto talmente favoloso da far dimenticare le condizioni del percorso, le mie °°°°° non ne tengono conto affatto.

Con Domenico (Lupi grigi) nel bel vallone dietro casa sua, che ha arricchito la gita di storie di vita vissuta negli alpeggi ormai ridotti a rudere che si trovano sul percorso. Grazie per esser ritornato con me in vetta alla Piata.
E finalmente la Piata! Grande soddisfazione per aver raggiunto questa meta, da tempo nel cassetto dei desideri.

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