
Si segue una comoda stradina asfaltata chiusa al traffico (sbarra dopo il primo tornante) che risale il fianco della valle nel fitto bosco. Trascurando alcune diramazioni che conducono a vicine abitazioni, la strada per un tratto diventa sterrata (fontana), poi riprende l’asfalto e, con un paio di tornanti fra i prati, si raggiunge una casa abbandonata su un bellissimo poggio panoramico.
Con un lungo traversone nuovamente nel bosco e con un ultimo lungo tornante, la stradina raggiunge l’ampia sella erbosa posta sullo spartiacque con l’attiguo Vallone di Rio Secco, dove sorge il piccolo agglomerato, ancora abitato, delle Case Söggi ( 510 m , h 0,45 dal parcheggio). Dalle case si segue verso destra una carrareccia (segnavia ♦) in lieve salita che percorre tutta la sella prativa e, oltre un casareccio cancello di ferro, diviene bella mulattiera. Questa taglia pianeggiante, o in lieve salita, il fianco della montagna sul versante Cerusa, supera una piccola forra rocciosa e si porta in corrispondenza del punto in cui la valle compie un brusco cambio di direzione, da S/N ad E/O. Proseguendo a tagliare con saliscendi i ripidi pendii, ora a grande altezza rispetto al fondovalle, la bella mulattiera attraversa un ampio ripiano erboso detto Pian della Biscia (ometti) e, superato un colletto, si porta alla base degli imponenti risalti rocciosi nerastri dell’evidente Torre Laura. Giunti in corrispondenza dello sbocco dello stretto canale a sinistra della torre, si abbandona la mulattiera ♦ (vedi anche itinerario In alta Val Cerusa) e, seguendo alcuni ometti, si risale il canale per mobili detriti (attenzione!). Raggiunta la base della parete della torre, si prende una breve cengia erbosa a destra e si giunge presso una placchetta rocciosa con chiodo arancione e il nome della via scritto in vernice (h 0,20 dalle Case Söggi, attacco). [fonte: gambeinspalla.org].
La via si sviluppa in 5 tiri. Non inserisco lo sviluppo dei tiri in quanto la via, allo stato attuale, non presenta sufficienti margini di sicurezza per essere percorsa. Sono infatti necessarie operazioni di disgaggio di grossi massi mobili specialmente sul primo tiro, sui quali passa attualmente la via (passaggio obbligato). Non è da escludere la necessità di interventi anche più in alto, così come in settori immediatamente adiacenti alla via stessa.
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