450m
Sono ambienti meravigliosi, da godere pienamente, inutile correre per fare la gita in giornata, meglio caricare un po' di più lo zaino e passare la notte al bivacco Ivrea.
Al termine della prima serie di tornanti della statale che da Noasca sale a Ceresole Reale, nei pressi del torrente Ciamosseretto, si stacca a dx una larga mulattiera che s’inoltra nel lariceto. Si sale fino ad un traverso a dx che conduce, fuori dal bosco, al villaggio di Sassa (mt 1353). La mulattiera aggira a sx le case e prende a salire fra le felci e poi nuovamente fra i larici fino a quota 1650 dove si biforca. Il ramo di sx sale alla Casa di caccia del Gran Piano, mentre seguendo il ramo di dx si scende lentamente nel vallone di Noaschetta, chiuso tra le pareti del Monte Castello e del Gran Carro. Si prosegue verso il fondo del vallone tenendosi a sx del torrente. Si riprende a salire raggiungendo con un diagonale a dx l’alpe Arculà (mt 1894) ed il casotto del Parco nazionale del Gran Paradiso. La mulattiera s’inerpica con numerosi tornanti sulla ripida dorsale soprastante, lasciando sulla dx la presa che incanale le acque del torrente di Noaschetta nel lago di Teleccio. Dopo una lunga salita, un tratto a sx in leggera discesa prelude alle ultime risvolte tra massi levigati che conducono al colletto oltre il quale si apre il piano dell’alpe la Bruna, solcato dal torrente sotto l’altissima bastionata sommitale del Gran Paradiso (a sx la mulattiera per le Bocchette dell’Alpetto e del Ges).
Oltrepassati i casolari inferiori e superiori si attraversa il torrente e si prosegue alla volta del ghiaioso pianoro di Goui sovrastato dalla parete della Cresta dei Prosces e chiuso a nord ovest dalla Tresenta. Ancora una breve salita a dx e si raggiunge l’alpe la Motta fra roccioni levigati in vista dei Becchi della Tribolazione.
Il sentiero entra a mezza costa nel vallone del Gias della Losa, tenendosi a sx del torrente e, superando una bastionata, si affaccia su un pianoro detritico ricco di acque. Il bivacco ben visibile, sorge su un dosso erboso soprastante.
Al ritorno si scende fino all’alpe la Bruna e si imbocca la mulattiera che si stacca a dx. Si sale passando vicino alla Bocchetta dell’Alpetto (vale la pena di fare un salto, scorcio meraviglioso) e seguendo i segni rossi (la mulattiera in certi tratti è ormai inesistente) si arriva alla Bocchetta del Ges (mt 2692). Si riprende a scendere fino al ripiano acquitrinoso sottostante il lago inferiore di Ciamosseretto, successivamente al Gran Piano e poi ancora fino a Balmarossa.
- Cartografia:
- l'Escursionista 1/25.000 n°14
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