
Ampio giro su tratti di sentieri, alcuni ancora usati dai margari ma prevalentemente abbandonati; in un ambito ideale per chi ama la ricerca della corretta tracia e apprezza gli ambienti incontaminatio ritornati tali. Panoramica e gratificante la salita e traversata dal Gran Mount al monte Lion.
L’Escursione inizia dal Colletto di Bossola 1328 m percorrendo lo sterrato più basso quello in falsopiano (trascurando quello che sale segnato come sentiero n.2 che va verso l’alpe Moriondo) di li a poco lo sterrato termina, nei pressi dell’alpe Acqua Bianca 1309 m e inizia il sentiero che percorre un lungo traverso tagliando a mezzacosta la Valsavenca e raggiungendo La Sas 1343 m, l’alpe Loetto 1335 m e la Trova 1583 m fin qui su sentiero ben marcato (ma senza segnavia).
Si prosegue attraversando le baite dell’alpe e ora per tracce e ometti (seguire il passaggio delle mucche e trascurare le tracce che scendono verso il torrente) tenendo come riferimento una cascata posta fra i balzi di dx che occorre oltrepassare lasciandola in alto a dx. Ora le tracce si fanno più esili ma alcuni ometti indicano la progressione in direzione nord-nord-ovest per raggiungere l’alpe Pel 1870 m (già visibili da un po’).
Si supera l’alpe e tenendosi sul lato sx della conca di fondovalle del Savenca (dx orografica del torrente) puntando all’evidente intaglio del colle Savenca posto tra la cima di Pal a dx e la Punta Rama a sx, (possibili mete del percorso fin qui seguito) si raggiungere quota 2100 m circa dove una lieve traccia prosegue a sx affrontando la salita al colle (che trascuriamo) e a dx per traccia e radi omini si cambia direzione (ora nord) per compiere il semicerchio del fondovalle attraversando un tratto su pietraia (in falsopiano) posta sull’evidente e ampio balzo di roccia sino a superare gli esili rami del torrente Savenca e raggiungere il versante sx orografica del torrente e del vallone dove sono poste le baite diroccate dell’alpe Pere Bèsse 2110 m. Baite poste nella depressione terminale del pendio che porta (alle loro spalle) al colletto posto tra la Cima di Pal a sx e la Punta Bordevolo a dx.
Dalle baite per lievi tracce si sale lievemente (dir est) per superare alcuni brevi balzi (apparentemente non facilmente aggirabili) su sentiero ancora evidente che risolve bene la progressione su questo tratto che porta a raggiungere l’alpe Rajeferie 2055 m e poi ancora con un traverso all’alpe Casuin 2065 m da dove rimane poco evidente come si potrà superare il bastione roccioso del Gran Munt che si presenta imponente di fronte a noi con la sua patere più ripida.
SI aggirerà ora il Gran Munt attraverso un cengia a mezza costa, compiendo un semicerchio a nord puntando da prima all’evidente colletto (senza raggiungerlo) ai piedi della cresta ovest del Gran Mount per poi scendere lievemente percorrendo un breve tratto sotto alle placche e (qui occorre un po’ di attenzione) trovare l’omino che indica la ripida salita a sx che frutta una buona cengia (da fare con cautela, tratto un po’ esposto) che permette di superare alcune decine di metri di dislivello e raggiungere la dorsale sud del Gran Mout ormai ampia e non più problematica che percorreremo a sx (dir nord) a salire sino alla massima elevazione del Gran Mout 2235 m con targa CAI Rivarolo.
Goduto dell’ampio panorama, tra cui gran parte del sottostante percorso seguito sin qui, si inizia, ora su tracce molto più marcate, a percorrere la bella dorsale che con alcuni saliscendi, passando dal colle Finestra 2005 m e il colle Loetto 1916 m si raggiunge il monte Lion 2010 m per proseguire sulla dorsale che ora perde quota in direzione est sino a raggiungere o il colletto terminale delle costa (al punto si arrivo di una poderale) e poi svoltare decisamente a dx ora in direzione sud ovest e raggiungere la bella l’alpe Laser 1625 m e poi mantenere ancora un po’ la direzione per poi ripiegare a sx per tracce o libero percorso al colle di rientro. In alternativa, più breve e per amanti del ripido su erba olina, sulla dorsale dopo il Lion giunti a quota 1830 m svoltare a dx e discendere a goccia il ripido pendio sino alla sottostante sterrata del colletto di Bossola richiudendo il percorso ad anello dell’escursione.
- Cartografia:
- Valchiusella n.03 1/25000 ed:MU edizioni
- Bibliografia:
- Valchiusella a piedi di Matteo Antonicelli
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