Via molto particolare, ricorda più le Apuane che il vallone di Vallanta.
Zero neve sull’itinerario, giusto 2 chiazze in discesa.
Abbiamo effettuato l’avvicinamento tagliando a 3/4 del canale dove passa l’Ezio Nicoli (muretto di III- sulla seconda balza rocciosa), la GMI parla di un avvicinamento “dal basso” che però non abbiamo individuato.
Senza info aggiornate non è stato facile trovare l’attacco e abbiamo letto e riletto la relazione della GMI per essere sicuri di aver imboccato il camino giusto. Se si arriva ad una spalla erbosa, con ometto e palo sulla dx e placca chiara sulla sx, vuol dire che si è andati lunghi e si è arrivati alla via della Gervasutti.
Il primo camino è abbastanza urfido, pochi punti di protezione e roccia su cui hanno passato la cera, gli appoggi ci sono ma bisogna fidarsi. Il chiodo presente, probabilmente dei primi salitori, è meglio ribatterlo… Ultime indecisioni nell’ultimo muretto a tacche con uscita su blocchi che porta al ballatoio erboso da cui con un traverso a sx si prendere il canalone della parte mediana.
Da lì in su la via diventa più evidente e le difficoltà si abbassano sensibilmente, l’ambiente rimane comunque di prim’ordine.
Materiale utilizzato: corda da 40m (basta da 30m), cordoni, mazzetto di nut e friend medio-piccoli (forse meglio medio-grandi), magari un po’ di cartavetro per dare un po’ di grip al camino basso…
Discesa tranquilla passando dai laghetti (ormai quasi ghiacciati) e dal bivacco Berardo.
Sticacchi se Bessone e Daniele ne avevano! La gradazione originale è AD-.. secondo noi si può scomodare tranquillamente (almeno) l’AD. Non aspettatevi una via “moderna”, in alto la verdura è tanta e si scala poco rispetto alla parte bassa.
Con Marco, sempre pronto a proporre vie dimenticate e sconosciute…