Buone condizioni della divertente colata di ghiaccio iniziale (a parte qualche crosta un po’ fastidiosa all’inizio), decisamente più penosa la progressione su neve (farinaccia umida soprattutto nell’ultimo terzo di salita).
Dopo la colata iniziale (sosta da attrezzare su di un ottimo tronco incastrato) abbiamo proseguito alternandoci in conserva dapprima su ghiaccio sottile e neve, quindi su ghiaccio nella stretta goulotte che precede l’ultima colatina (anch’essa con un po’ di crosta ma mooolto facile), e quindi su neve inconsistente e del sano tepping fino all’uscita “bien raide”.
Come materiale consigliato: qualche vite corta, corda da 60m, picche e ramponi già battezzati e cresimati (spesso e volentieri si picchia sulla roccia), cordini (ci si protegge comodamente sui larici che crescono lungo l’imponente diedro). Se si vuole attrezzare una sosta prima della colata iniziale c’è spazio per un friend sulla parete di dx (direi rosso o giallo BD).
Amena discesa lungo i bei pendii assolati che danno sulla conca del Prà.
Ottima idea di Marco che mi ha subito entusiasmato: è una salita per amatori, certamente non per cascatisti puri…infatti mi è piaciuta un sacco!