Bianco (Corno) dalla Val Vogna per il Rifugio Carestia

Bianco (Corno) dalla Val Vogna per il Rifugio Carestia
La gita
giuliof
3 21/09/2014

Parcheggiato a Cà di Ianzo rispettando il divieto, sembra non ci sia nessuna pietà per i trasgressori. Percorso ben segnalato da bolli e cartelli fino in cima. Ben attrezzato il tratto con le nuove catene, i cartelli danno EEA per la salita alla cima ma se la si sperimenta col maltempo non si fanno obiezioni ad un F. Molto belli i laghi, già questi ripagano abbondantemente la gita. Giunto a 100 m dalla vetta arriva la bufera di neve, decido di forzare la mano per metterla nel sacco vista l’abbondante presenza di bolli ed il percorso abbastanza evidente e giungo in cima con panorama praticamente nullo. Neve, vento e fini scaglie di ghiaccio mi graffiano la faccia, qui non si può stare: il tempo di fare un paio di foto e scendo immediatamente prestando ben attenzione alle rocce ormai bagnate senza avere nemmeno la possibilità di riposarmi dopo duemila metri di dislivello, devo togliermi subito dalla cresta per portarmi almeno nel canalone detritico dove gli elementi sembrano meno scatenati. Poi migliora sopra il Lago Nero dove riesco a fare finalmente una pausa decente e riprendere fiato. Peggiora nuovamente ed in maniera molto più decisa sotto il rifugio Carestia fin quasi alla macchina. Solo scendendo dalla ferrata dopo la pioggia si capisce che EEA non è solo una formalità ma vuol dire imbrago, longe e moschettoni per fare sicura: conviene averli. Raccomandabile anche il casco. Incrociato 6 persone che scendevano mentre salivo intorno a quota tremila e visto 5 pescatori al Lago Nero. Escursione facile ma molto lunga, fatta in giornata, nella media il mio tempo di salita di ore 5:30 comprese le soste. Rifugio chiuso.

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