Aver (Becca d’) da Chantornè

Aver (Becca d’) da Chantornè
La gita
ste_6962
4 11/11/2018
Accesso stradale
nessun problema per raggiungere Torgnon e Camptornè
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Bagnata
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Quota neve m
2000

Partiti da Camptornè con cielo nuvoloso e anche nebbia, visibilità sufficiente per mettersi in cammino…ma a dirla tutta non era un inizio di giornata molto invitante! Saliti lungo il sentiero iniziale sgombro dalla neve, superato il primo bosco e poi saliti lungo il margine destro di una pista da sci dove iniziava la copertura nevosa, intorno ai 2000 m. di quota. Poca neve nel tratto iniziale, si saliva bene senza ciaspole, neve bagnata e poco consistente. Traversata la pista da sci ci siamo portati nel primo bosco, dove a parte il cartello indicatore iniziale, e qualche raro segnavia giallo, non si trovano altri segni (segnaletica posta ad altezza del terreno e troppo in basso, spesso coperta dalla neve ed inutilizzabile nel periodo invernale), ma fortunatamente era presente un vecchia traccia di alcuni ciaspolatori passati probabilmente ad inizio settimana, che è stata molto utile per orientarci e trovare il percorso corretto nel fitto bosco (in mancanza di tracce precedenti non è facile districarsi e orientarsi inizialmente), calzate le ciaspole a quota 2100 m nel bosco, dove erano presenti dai 15 ai 30 cm di neve bagnata e abbastanza pesante. Usciti dal primo bosco abbiamo traversato il primo pendio-canale sui resti di una piccola slavina caduta nei giorni scorsi (scomoda con le ciaspole ai piedi!), poi ci siamo inoltrati nel secondo bosco, e con percorso faticoso, perchè si sfondava spesso nonostante le ciaspole, arrivando alla base di uno speroncino roccioso dove inizia il secondo canale, fin qui le vecchie tracce, poi i nostri predecessori si sono fermati e sono tornati indietro, da qui in avanti più nessuna traccia di passaggio. Per fortuna qui schiarisce e la visibilità aumenta, così posso capire meglio la linea migliore del percorso da fare. Risaliamo con una numerosa serie di serpentine il pendio, fortunatamente la neve nella parte alta è leggermente più consistente e la tenuta delle ciaspole è accettabile, arrivati sotto un gradone roccioso, con un traverso diagonale (da fare con un minimo di attenzione) ci siamo portati al Colle Aver, dove la schiarita diventa più ampia e si riesce a vedere bene la cima ed il restante percorso da fare. Seguendo la dorsale il mio odierno compagno di gita Stefano (ragazzo valdostano di Losanche) essendo poco allenato e fermo da un pò di tempo, per stanchezza e crampi alle gambe preferisce fermarsi nella conca sotto la cima, dove ci sono una croce in legno ed una cappelletta in pietra. Proseguo da solo per un ripido pendio che mi porta sulla cresta che collega la Cima Longhede con la Becca d’Aver (qui sono presenti circa 40 cm di neve, sempre bagnata ma leggermente più consistente), da qui ancora 15 minuti e sbuco in cima, dove pur essendo nuvoloso un barlume di panorama riesco ad osservarlo. Sono salito in 3.15 ore dal parcheggio di Camptornè e faticando più di quello che pensavo inizialmente per la qualità della neve che non era certamente delle migliori. Ho pensato e concepito questa uscita come una gita di allenamento, e tornare a muovermi dopo quasi un mese di pausa per maltempo e impegni vari. Pur se fatta con meteo incerto e visibilità precaria non mi è dispiaciuta affatto come gita, è stata una buona sgambata ed un piacevole allenamento, rispolverate le ciaspole, anche se, onestamente, non ne sentivo tanto la mancanza! Una pausa di 30 minuti in vetta e poi sono sceso, ripreso Stefano al Colle Aver, siamo scesi seguendo a ritroso la traccia di salita, e per fortuna la neve ha retto abbastanza nonostante il caldo e l’umidità che non mi aspettavo, anche lungo i due traversi nei canali la discesa è filata via liscia. Nel giro di 2.15 ore siamo rientrati a Camptornè.

Gita fatta in giornata da Genova, decisa sabato sera tardi, ero consapevole che il meteo e le condizioni che avrei trovato non sarebbero state propriamente ideali….ma la “fame di montagna” e la voglia di rimettermi in movimento dopo quasi un mese di pausa era veramente tanta…così ho deciso di provare e partire. Non avevo una meta precisa in mente, poi risalendo la Valtournenche ho preso in considerazione questa cima considerando anche l’esposizione rivolta a Sud per trovare poca neve e condizioni migliori che nella parte alta della valle, poi essendo una gita con dislivello ridotto avrei avuto più tempo da dedicare a salita e discesa. Arrivato al parcheggio di Camptornè mi sono imbattuto in un altro solitario come me, Stefano un ragazzo che risiede alla frazione Losanche di Valtournenche, anche lui voleva fare una gita ma non sapeva bene dove andare e che giro fare, così ho proposto a lui la salita alla Becca d’Aver e si è aggregato al sottoscritto. Una compagnia piacevole, peccato solo non aver condiviso insieme la gioia della cima, un caro saluto e arrivederci ad una prossima occasione!

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