Grande gita, il meglio che si può scegliere per un’assaggino alle Alpi Marittime e alla Valle Gesso di cui tanto avevo sentito parlare. Con l’auto, prestando un po’ di attenzione al tratto sterrato, si riesce a salire fino a circa 1750 m. anche senza fuori strada, il che viene molto utile per chi come me si e’ sciroppato quasi 500 Km, tra andata e ritorno e fa la gita in un giorno. Se si arriva da lontano conviene fermarsi al rifugio e fare anche altre cime nella zona, pare che il trattamento sia molto buono. Impegnativa la salita dal rifugio al passo dei detriti, sembra non finire mai, solo osservandola al ritorno dal Remondino mi sono reso conto di quanto fosse lunga e ripida, prima non capivo bene dove fosse. Condizioni della cengia secondo le attese, avevo letto molti siti a riguardo e non mi sono fatto cogliere di sorpresa anche se l’ho percorsa senza casco e senza nessun accorgimento alpinistico, come la maggior parte delle persone incontrate. La roccia pare molto buona e gli appigli non mancano. Per fortuna eravamo in pochi e il tempo era discreto, non ho visto muovere nemmeno una pietra, qualche precauzione in piu’ comunque è raccomandabile. Una saluto ai vari escursionisti solitari e non, con cui ho condiviso alcuni tratti del percorso, per la maggior parte locali, sempre molto disponibili a dare indicazioni sulla zona e sulle montagne limitrofe. Lodevole l’iniziativa di chi ha percorso la cresta avanti e indietro per fare anche la punta Nord, pare che tale cresta sia classificata “AD” da gente che arrampica, qualcuno in libera. Notevole la presenza di animali facilmente avvicinabili come i camosci, visto un ermellino presso il rifugio.