Raggiunto Vernante, dopo il semaforo, si devia a destra per Palanfrè passando accanto alla chiesetta. dopo alcuni km si incontra sulla sinistra il ponte e la stradina che conduce a Tetti Folchi, poco sopra. si parcheggia nella piccola piazzetta della borgata oppure lungo la strada in alcuni spiazzi (in presenza di molta neve i posti sono ridotti).
Da Tetti Folchi ci si alza subito nel prato a monte delle case passando di fronte alla bella chiesetta in pietra. Poco sopra si incontra una stradina nei pressi di un ponte che permette di superare il torrente del Vallone della Creusa. Si prosegue seguendo il tracciato della pista che andrà seguita per una buona mezz’ora, affrontando alcuni tornanti.
A quota 1200 m circa si tralascia la strada principale che prosegue verso sinistra nel vallone principale, per continuare sulla destra lungo una pista secondaria che poi termina in un pendio boscoso che si sale agevolmente in direzione sud.
Presto il bosco diventa più rado e si apre un piccolo valloncello con belle radure soleggiate, avvallamento che culmina con il Gias Creus posto su un modesto dosso panoramico.
E’ anche possibile arrivare qui, con percorso un po’ più lungo, seguendo interamente la strada principale del vallone, che poi con una serie di tornanti permette di salire il pendio sud del Gias Creusa.
Si prosegue verso sud-ovest in piano per arrivare ad un bivio (non segnalato) dove si segue una rampa ripida di una pista che risale il costone boscoso. Poco oltre si intercetta un’altra pista proveniente dal vallone Creusa, ma si prosegue sulla destra sul versante boscoso rivolto a nord con un tratto in traverso pianeggiante che conduce alla base di un modesto valloncello compreso tra il Bric Brusatà a destra l’inizio della dorsale nord di Costa Campaula a sinistra.
Si risale l’avvallamento raggiungendo una sella: da qui a destra in pochi minuti su facile dorsale si tocca la sommità del Bric Brusatà 1712 m.
Ritornati alla sella, si può iniziare la salita della Costa Campaula, subito con un tratto in buona pendenza fino a confluire con la dorsale E/NE dove ha origine il crestone principale di salita.
Altro tratto con pendenza sostenuta ma ampio e facile, che consente di raggiungere un ampio dosso pianeggiante a circa 2100 m.
Da qui si guadagna una selletta leggermente più bassa alla base dello strappo finale, nuovamente ripido, che consente di toccare il grosso cippo di pietre (contenuto da una rete metallica) di Costa Campaula.
Volendo, e con condizioni di innevamento idonee, si può continuare sul crestone poco inclinato e sinuoso fino a toccare una seconda elevazione più alta sotto il costone tra Monte Creusa e Ciotto Mien.
Il ritorno avviene dal percorso di salita.
- Bibliografia:
- andar per cime... in inverno - Primalpe