Montagna poco frequentata del Granatspitzgruppe, gruppo montuoso appartato e selvaggio stretto tra i ben piu’ noti Glocknergruppe ad Est e Venedigergruppe ad Ovest. La salita piu’ comune avviene, come descritto, sfruttando la funivia che porta al Weisssee. E’ anche possibile salire dalla via normale (Ostgrat) evitando la Granatscharte. Se si sale da Sud (punto d'appoggio e' la Karl-Fuerst Huette, piccolo rifugio incustodito ma sempre aperto a circa 2600m) ,e si sceglie la Normale, occorre passare per la Granatscherte, traversare verso Est e imboccare l'Ostgrat. Altrimenti, il Westgrat parte proprio dalla Granatscharte Salito spesso in coppia con lo Stubacher Sonnblick, e' la vetta che da’ il nome al gruppo montuoso omonimo. Se fatto in giornata, il giro con l'accoppiata di cime richiede ottima condizione fisica ed esperienza di alta montagna. Una traccia sul ghiacciaio e’ quasi sempre assente. La prima funivia parte alle 9; l’ultima discesa e’ alle 17.
Avvicinamento
Da Enzingerboden (raggiungibile in venti minuti da Mittersill) si prende la funivia che, in due tronchi, porta al Weisssee e alla Rudolfshuette a circa 2300m, centro di formazione alpina , rifugio e hotel al tempo stesso. Dal rifugio si seguono le indicazioni per "Granatspitze", "Granatscharte" e "Stubacher Sonnblick". Il sentiero scende fino a quota 2250m circa e raggiunge la stazione della seggiovia Medelz. Poi prosegue lungo il lago e, tralasciato il bivio per l'Alter Tauern, si continua a costeggiare il lago in piano fino adu un secondo bivio, che, stavolta, si imbocca. Si sale ripidamente per buona traccia fino a lambire il piccolo ghiacciaio Tauernkees. Sempre seguendo i bolli bianco-rossi, ci si infila in un canalino che ben presto si abbandona per segure una cengia sulla destra, che conduce a una scala metallica discretamente lunga. Superata la scala, inizia un sistema di corde fisse ad assicurare il percorso. Sempre in salita decisa, si raggiunge un grande ometto di pietre. Dall'ometto si svolta a destra e si prosegue in falsopiano su sfasciumi (no traccia), supera un nevaio e, sempre senza guadagnare quota, si arriva al primo lembo inferiore del Sonnblickkees. E' ancora possibile proseguire sul ghiacciaio per raggiungere una stretta fascia di rocce montonate poco piu' in alto (grande spostamento senza guadagnar quota sull'asse Est-Ovest dall'ometto a questo punto). Qui conviene legarsi prima di affrontare il ripido pendio glaciale.
Descrizione
Dal punto in cui ci si lega risalire il ghiacciaio Sonnblickkees sulla massima pendenza (35 gradi max) evitando dei crepacci trasversali, che si superano parallelamente (!) ma sono ben visibili e non creano problemi. In questo modo ci si porta ben presto a superare una zona di crepacci che si aprono perpendicolarmente al senso di marcia, ben individuabili a stagione avanzata. Arrivati alla zona di accumulo del ghiacciaio, non resta che superare la crepaccia terminale nel punto piu’ stretto (attenzione, crepaccio lungo 1km e piuttosto infido) fino a portarsi poco sotto la parete della Granatspitze. Si giunge quindi alla rocciosa cresta Nord (Nordgrat), che dapprima offre una facile arrampicata su blocchi di granito, fino ad un impegnativo camino verticale (III, due chiodi di sosta e spit lucente molto in alto, a fine camino). In alternativa al camino, procedendo su una cengia verso sinistra e’ possibile rimontare una seconda cengia ascendente verso destra (II, un po’ esposto, possibilita’ di proteggersi con fettuccia su spuntone) che conduce a monte dello spit citato prima. Si procede facilmente su blocchi di granito di cui occorrevalutare la stabilita’, fino a giungere ad un pinnacolo (anticima) cui si scende per un paio di metri in un piccolo intaglio. Si risale quindi al passo chiave, esposto verso Sud, su una placca ascendente verso sinistra (III+), rimontata la quale si giunge letteralmente sullo spuntone di vetta, molto aereo (nessuna protezione in loco, possibile proteggersi a friend e /o fettucce). Volendo concatenare con lo Stubacher Sonnblick, discesa per il medesimo itinerario, seguendo stavolta tutta la Nordgrat fino al suo termine nella nevosa Granatscharte (piccolo canalino di sfasciumi, pericolo di crolli). Altrimenti c’e’ la Normale (PD, II).
Storico
Prima salita (lungo la via normale) di G. Demelius, A. v. Schmid, J. Gräfler and K. Gorgasser nel 1871.
Ultima revisione 12/08/2015
Autori:
vicente