. Proseguendo cento metri circa lungo la strada asfaltata si vede l’imbocco del sentiero nella boscaglia, coperto da un cartello di divieto d’accesso. Il sentiero sale ripido, anche con roccette e l’aiuto di corde fisse, con alcune biforcazioni che portano verso la falesia (una ben visibile grotta di roccia rossastra). Lo spigolo è evidente e, rispetto a chi sale, è a sx della falesia (il sentiero è comunque ben tracciato).
La via vera e propria si compone di 5 tiri, riducibili a 4 con l’accorpamento degli ultimi due. La difficoltà complessiva è D- (qualcuno la giudica D). Le soste sono generalmente attrezzate (una catena, per il resto cordoni su alberi e clessidre). C’è qualche protezione intermedia (cordini su clessidre, chiodi), ma meglio avere con sè friend e dadi medio grossi, più cordini e fettucce (la roccia è molto fessurata e facilmente proteggibile con materiale rapido: i chiodi sono superflui).
Per le singole lunghezze la descrizione è la seguente:
L1- fessura verticale – o diedro-camino sulla sx – di circa 10 metri, difficilmente proteggibile ma presente un chiodo dopo pochi metri dalla partenza (IV+/IV), poi facili gradini (III) fino alla comoda sosta su albero con cordino.
L2- fessura iniziale e placche appoggiate (IV), poi rocce più facili (III+) fino alla sosta attrezzata con catena (un paio di cordini e due chiodi lungo il tiro).
L3- rocce facili di cresta (III/III+) con qualche passaggio più impegnativo (IV), qualche cordino di via, sosta con cordino e catena di calata;
L4- gradini di cresta facili ma molto aerei ed esposti (III+, tiro più panoramico della via);
L5- rocce facili di cresta III, sosta con cordino all’uscita.
Come detto, la quarta e la quinta lunghezza possono essere accorpate (60 m. di corda più che sufficienti).