Divertente crestina abbastanza esposta con percorso vario sul filo a blocchi e lame solide, intervallati da passaggi erbosi e dossi di facile arrampicata, e un paio di risalti verticali di 6 e 10m, entrambi protetti (1+1 chiodo), sul III-III+, non banalissimi, poco prima dell’uscita. Utili fettucce e cordini. Roccia mediamente buona sul filo ma da controllare in molti punti (soprattutto dove si presenta l’arrampicata in “misto del camoscio”: olina, terra e pietrame).
Per l’avvicinamento non abbiamo ravanato (1,5h): seguito il ru fino al secondo ponticello di legno, attraversato e saliti sulla poderale seguendo una traccia di sentiero. Percorso la strada fino ad uscire dalla zona alberata, alla seconda curva marcata verso sx. Si attacca più o meno sotto il canalone che scende dall’anticima dello Zerbion (macchie di neve ancora adesso), salendo per rododendri e mirtilli…si sale dritti per 100-150 m fino a una specie di pianetto, e si devia a sx (incontrato tracciolino con ometti). Si sale un ripido canalone da valanga puntando la parte alta di un crestone alberato, a circa 50m sotto le rocce e gli ultimi alberi. Anche qui traccia di sentiero. Si scollina e si scende un poco in diagonale arrivando nel vallone sotto al colle, che già si vede. A sto punto non resta che salire in diagonale (adesso erba e pietraia, con tracce di camosci per l’ultimo pendio, a inizio stagione pendii nevosi).
Con Pippo che inizia a conoscere l’alpestre navigar, ma ha apprezzato molto la comoda discesa su sentiero…