Volanza (Alpe) da Feilongo, anello per Barchero, Palocco e Visai

Volanza (Alpe) da Feilongo, anello per Barchero, Palocco e Visai
La gita
giuliof
4 02/12/2012

E venne il giorno della visita alle baite e borgate sperdute al centro dell’anello, finalmente col bosco libero dai cacciatori. Salito in tarda mattinata e fatto un giro di circa sei ore e mezza secondo la traccia indicata nella cartina che ho sommariamente rielaborato. Pensavo di salire passando da Visai Inferiore, ma seguendo una traccia più esile a destra della partenza della mulattiera principale alla fine della sterrata, mi sono trovato subito nella gola del Rivo Feilongo. Il percorso a tratti è scivoloso ed esposto, a picco sul torrente, una specie di girone Dantesco! Giunto in prossimità di un rudere in pietra a ridosso della parete, una fontana (tubo di plastica) ed un vetusto ponte di legno, dopo uno sguardo alla carta, capisco di essere giunto al Rivo Palocco, al di sopra della cascata. Torno quindi sui miei passi e risalgo la traccia che porta a Visai Inf. abbandonandola dopo pochi minuti per risalirne una più esile nel bosco fino a spuntare a Parsi, molto interessante la sua posizione, in una specie di conca su di un rilievo. Proseguo risalendo un poco e giungo al torrente dove suppongo ci sia la possibilità di guado ma che non mi azzardo a cercare in quanto non so ancora bene cosa ci sia dall’altra parte. Durante il ritorno a Parsi vedo altra traccia che sale ad agganciare la mulattiera per Visai Superiore, aggirando a sinistra la pietraia che nella carta Mu corrisponde all’incirca alla zona bianca che riporta quota 1000. Tornato al ponte lo attraverso e sempre su discreto sentiero giungo a Curtere, la più grande delle borgate esplorate e con alcune baite con tetto ancora in buono stato. La mulattiera è in buone condizioni nei pressi della borgata e contenuta tra robusti muri a secco. Proseguo poi in curva di livello toccando la baita isolata fino ad incontrare un affluente del Rivo Palocco all’incirca sulla sponda opposta rispetto al punto raggiunto poco prima sopra Parsi, ma di qui devo tornare indietro, quasi a Curtere, non avendo visto tracce che salgono ed avendo sopra di me sbalzi rocciosi che colano acqua. Da qui la salita avviene fuori sentiero, sul ripido, e con un po’ di fatica in più rispetto a quanto fatto finora, raggiungo la borgata Loja ormai diroccata ed in pessime condizioni. Risalgo ancora la dorsale senza alternative, visto che diventa sempre più stretta, ed incontro altri 2 nuclei decisamente più piccoli anch’essi in rovina, prima Andrestogn poi Fontana. Ancora pochi metri e sbuco finalmente sui prati di Palocco Nuovo dove avevo già intuito la partenza della traccia per Praciola nelle gite precedenti. Raggiungo le tre baite su buona traccia leggermente in discesa, in buono stato sono pure le baite. Subito intravedo poco più in alto in mezzo alla boscaglia, inconfondibili le case di Palocco Vecchio col suo grandissimo faggio. Dietro l’ultima baita di Praciola parte una bella traccia che in pochi minuti sbuca alla borgata soprastante. Qui breve sosta con qualche fiocco di neve e temperature in picchiata. Rientro passando da Ciabot e Palocco Nuovo con solita discesa verso Barchero. Siccome mi mancava quel tratto, scendo verso Pianit con qualche dubbio nell’individuare il sentiero, quasi sommerso dalle foglie ed aiutato solo da sporadici e sbiaditi quadretti rossi. Degno di nota anche il gruppo di baite Campes dove si possono osservare alcune gole e cavità naturali. Da qui a Distiglia e poi a Feilongo su sentieri già noti dove trovo il solito cane ad aspettarmi.

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