Ripeto questo anello dal quale ero stato respinto alcune settimane prima causa maltempo ed approfitto per provare il nuovo sacco letto ed altre cosette utili a facilitare le escursioni. Salito ieri verso metà pomeriggio fino a Barchero di mezzo dove ho bivaccato in una delle tante baite semi diroccate che lungo questo anello hanno pagliericcio, fienile o letto di foglie dove comodamente si può adagiare un sacco a pelo. Superfluo rammentare che occorre prima dare un’occhiata alla travatura e alle condizioni generali dello stabile assumendosi la piena responsabilità di tutto. Nella gita precedente raggiunsi la cappella di San Domenico in mezzo ad una nebbia talmente fitta che nemmeno mi permise di intravedere le due borgate più alte di Barchero ma solo la prima delle tre. Sveglia di buon mattino, dopo serata piovosa con qualche tuono in lontananza e notte stellata. Ringraziato il rudere per l’ospitalità durata un buon giro d’orologio, proseguo per vedere le altre borgate e completare questo ghiotto anello. Dopo la bellissima faggeta lungo la via per le borgate di Palocco, è spettacolare il panorama che si presenta all’osservatore quando gli alberi cedono il posto ai prati e tale rimarrà, salvo brevi tratti boschivi, fino a Visai di Sopra che apre ulteriormente l’angolo visivo verso l’alta Valle Orco. Mi soffermo su ognuna di queste borgate in mezzo ai prati ove di tanto in tanto emerge qualche quadrupede selvatico mentre altri sono impegnati a darsi rumorosa battaglia nella boschina poco distante. I nuclei abitativi lungo la discesa da Visai sono per lo più immersi nel bosco e versano in pessime condizioni. Anello molto interessante che dal mio punto di vista vale almeno quanto una cima. Nessuno in giro, nemmeno nella borgata di partenza.